martedì 6 novembre 2018

pc 6 novembre - Governo Di Maio/Salvini: il fumo per le masse, l'arrosto per i padroni... se 10 miliardi vi sembran pochi...

Mentre qui e là Boccia, presidente di Confindustria, contesta alcune prese di posizione del governo, soprattutto sull’adesione all’Europa, insieme ai suoi industriali si è messo comodamente a sedere per contare effettivamente quanto incasseranno, a prescindere da tutte le chiacchiere, grazie a questa manovra finanziaria.
Quello che riportiamo, tratto da un articolo del Sole 24 Ore del 4 novembre, è solo una parte dei conti.

La principale lamentela dei padroni è che “Le spese agevolabili scendono da 12 a 10 miliardi”!
Cominciamo quindi con un dato certo: l’anno scorso i padroni hanno incassato 12 miliardi (stiamo parlando dei miliardi che rientrano in questa categoria di “incentivi”), quest’anno secondo i loro calcoli ne incasserebbero di meno, 10 miliardi!

Vediamo come li evidenzia il Sole 24 Ore del 4 novembre, “Sommando i vari rifinanziamenti e le nuove dotazioni ottenute dal ministero dello Sviluppo la legge di bilancio mette in campo 1,6 miliardi spalmati in sette anni. Ai quali vanno sommati 435 milioni per il fondo di garanzia Pmi contenuti nel
Dl fiscale (più l’assegnazione di 600 milioni già destinati dal Fondo sviluppo coesione 2014-2020).”
Questi finanziamenti alle Pmi – Piccole e medie aziende – non sono tanto graditi ai grandi padroni che chiamano queste azioni del governo fasciopopulista: “filosofia ‘pro piccoli’ del governo gialloverde.” A quanto pare ai padroni piace solo la filosofia “pro grandi”! Ma in questo caso se ne devono fare una ragione, perché oltre a garantire gli incentivi dei grandi capitalisti, il governo fasciopopulista, in particolare il M5S, deve garantire anche la propria CLASSE di riferimento, e cioè la piccola e media industria, l’artigianato…

Continua l’elenco: “Il superammortamento per i beni strumentali ‘tradizionali’ non è stato prorogato. Nessun rinnovo anche per il credito di imposta per la formazione 4.0 (finanziato un anno fa con 250 milioni), anche se questo tipo di spesa probabilmente sarà incluso tra gli investimenti agevolabili…” cioè, scompaiono da un lato e riappaiono dall’altro.
Passiamo ai “Fondi mise”, cioè ai soldi che il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo Economico verso direttamente nelle casse dei padroni!

“La manovra finanzia poi alcuni interventi sparsi (!) di politica industriale. Sono assegnati 480 milioni fino al 2024 alla “Nuova Sabatini”, 110 al Piano straordinario made in Italy, 155 ai contratti di sviluppo, 150 alle aree di crisi, 110 al Fondo di sostegno al venture capital, 45 al fondo per intelligenza artificiale e blockchain, 75 ai voucher per le consulenze sull’innovazione tecnologica, 460 (fino al 2025) per la partecipazione a un progetto europeo nell’alta tecnologia.”
E infine, si fa per dire, “Il prelievo dell’Ires - Imposta sul reddito delle società - passerà dal 24% al 15% sugli utili reinvestiti per incrementare l’occupazione. … Solo questa operazione costa allo Stato circa 2 miliardi”!!!

Come si può ben vedere, il vero, sfacciato, assistenzialismo è quello dello Stato nei confronti dei padroni, come sempre.
È per questo che risulta ulteriormente ipocrita l’apertura di centinaia di tavoli al Mise sulle grandi, medi e piccole vertenze sul lavoro in cui ci il “ministro del lavoro” Di Maio si “sforza” di trovare pochi spiccioli per la cassa integrazione!

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