lunedì 5 novembre 2018

pc 5 novembre - Le forze di polizia del governo Salvini/Di Maio sgomberano il liceo Virgilio a Roma

La questura di Roma ha sgomberato il liceo di Roma Virgilio, occupato da qualche giorno dagli studenti e studentesse. In protesta contro il governo e le politiche razziste del Ministero degli Interni gli studenti delle scuole di Roma hanno deciso di occupare i licei a staffetta. La prima scuola ad occupare è stata il liceo Mamiani.

Ieri mattina alle sette gli studenti si sono ritrovati la polizia davanti al portone che con un piede di porco hanno provato a sfondare il portone. Due blindati a chiudere tutti gli accessi su via Giulia e un folto dispiegamento di agenti della Digos. Dopo diversi tentativi e grazie all'infame menzogna di una trattativa, la polizia è entrata nell'edificio. Sono state identificate 70 persone. Gli studenti e le studentesse del Virgilio si troveranno questo pomeriggio in assemblea per discutere di come muoversi nei prossimi giorni.

Questa è la politica della sicurezza di Salvini. Il ministro degli interni non sopporta che qualcuno possa contestare le sue politiche soprattutto se a farlo sono migliaia di studenti della Capitale che hanno in programma di occupare le scuole ogni settimana fino a Natale. Il Virgilio rappresenta a Roma (e in Italia) il simbolo delle occupazioni studentesche. Sono anni che in tutti modi e da più parti questa esperienza viene attaccata. L'anno scorso è stata la volta della bufera mediatica costruita intorno alle fake news dello spaccio di droga e di un video hard girato dentro al liceo. Nel giro di
qualche giorno le accuse si rivelarono tutte false e l'attenzione mediatica si sciolse come neve al sole. Quest'anno sono le politiche di Salvini ad emergere prepotentemente con la sua guerra alle esperienze - più simboliche - che esprimono una visione differente rispetto a quella del governo. E' quello che è successo sulla questione dell'accoglienza con l'arresto di Mimmo Lucano a Riace. E' quello che è successo questa mattina sulle problematiche dei licei e degli istituti.
La verità è che questi interventi del Ministero dell'Interno, targato Salvini, sono tutt'altro che risolutori. Gli studenti che occupano le scuole vivono problematiche profonde, dalla fatiscenza degli edifici allo sventramento delle risorse all'istruzione. In un periodo storico in cui l'istruzione sembra essere una tematica distante per il governo (da pochi giorni è noto che nella legge di bilancio è previsto l'ennesimo tagli di qualche decina di milione). Reprimere gli spazi di partecipazione e di confronto non è una soluzione. Semplicemente serve a nascondere la polvere sotto il tappeto. Questa è una realtà di fatto che non può essere cancellata. Gli interlocutori delle problematiche sociali non può essere la polizia e il ministero dell'Interno, ma chi effettivamente ha il potere e la possibilità di intervenire. Definire l'occupazione del Liceo Virgilio un problema di ordine pubblico è una buffonata. Gli studenti sarebbero usciti volontariamente da scuola tra lunedì e martedì. Quello che è successo oggi è solo la volontà di fare la voce grossa da parte della questura e di Salvini. 
Quello che dovrà essere messo in discussione nei prossimi giorni è questo impianto securitario. Rendere tangibile a tutti che i problemi non vengono risolti con l'intervento muscolare delle forze dell'ordine. Rendere evidente che i problemi restano tutti là dove stavano. Riaprire gli spazi di discussione e di critica politica che vengono chiusi è una necessità. Generalizzare i problemi lo è altrettanto. Schierarsi contro queste politiche miopi di Salvini è una responsabilità non solo di chi oggi è stato attaccato, ma di tutti i soggetti sociali che hanno l'ambizione di cambiare la società. E' una responsabilità di tutti dimostrare a Salvini che il tentativo di soffocare un'esperienza gli può esplodere in mano. Il liceo Virgilio per anni si è fatto carico di aprire spazi di democrazia, plurali e aperti, per la città. Ricordarsene e schierarsi al fianco degli studenti è importante.

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