Lunedì 12 e martedì 13 novembre i capi di stato e le delegazioni delle nazioni che giocano un ruolo di predominio militare sul mediterraneo si incontreranno a Palermo per decidere le sorti dello stato libico. Infatti, a seguito dei bombardamenti promossi dalle stesse nazioni che adesso ne chiedono la pacificazione, la Libia è sprofondata in una grave frammentazione politica e militare che vede da una parte Fayez al-Serraj, presidente del Governo di Unità Nazionale (sostenuto dall'Onu e dalla grande potenze occidentali), e dall’altra il Generale Haftar con il suo Esercito Nazionale Libico (sostenuto dall’Egitto e dalla Russia). I due leader saranno al centro di questo summit per trovare un accordo che possa unificare il paese. In realtà dietro a questa improbabile cornice di pacificazione si celano importanti interessi economici e politici: in primis la gestione della riserva mineraria Libica ed il controllo dei flussi migratori che dall’Africa subsahariana attraverso la Libia si dirigono in Europa. La stessa Sicilia, scelta come sede di questa conferenza, da crocevia naturale di culture e popoli diversi, si è trasformata, a seguito di scelte scellerate compiute nei medesimi salotti, in sede di dispositivi militari e di strutture di contenimento dei migranti. Ciò ha contribuito nei fatti a renderla luogo di segregazione e avamposto della brutale guerra ai poveri del mondo da parte della fortezza Europa, nonché base da cui tutt’ora vengono effettuate svariate operazioni belliche che interessano il suolo libico.
CONTRO LE POLITICHE GUERRAFONDAIE, CONTRO LA SPECULAZIONE SUI POVERI E LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE PROMOSSA DAI POTENTI:
ORGANIZZIAMO IL NOSTRO DISSENSO!
GIOVEDI’ 8 NOVEMBRE h 17 Ed.12 Aula Seminari
ASSEMBLEA STUDENTESCA CONTRO IL SUMMIT SULLA LIBIA
#NOALSUMMITSULLALIBIA
#CACCIAMOLITUTTI
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