martedì 18 settembre 2018

pc 18 settembre - Ci chiederanno...

Di Contromaelstrom 

Ci chiederanno …


Tra molti mesi o tra alcuni anni, le ragazze e i ragazzi che si affacciano alla vita, informati di ciò che succede e ciò che è successo, ci chiederanno …
 
-come mai non avete reagito adeguatamente ai governi (Renzi,  Gentiloni) che finanziavano la costruzione di “campi di concentramento” (così definiti da Amnesty e altri) in Libia per impedire i flussi migratori e si accordavano con bande criminali che sequestravano donne e uomini migranti, li rinchiudevano in luoghi infami stuprando, violentando e torturando? Tutto questo turpe commercio realizzato con i fondi pubblici

(2 febbraio 2017 il governo italiano ha firmato con la Libia di Fayez Mustafa Serraj un “Memorandum d’intesa” in cui si attua “la predisposizione di campi di accoglienza temporanei in Libia, sotto l’esclusivo controllo del Ministero dell’Interno libico, in attesa del rimpatrio”);
 
-come mai non avete reagito doverosamente all’inasprimento repressivo per il
“decoro urbano” che ha prodotto barbarie come il “Daspo urbano” e rivitalizzato la “pericolosità sociale”?
 
-come mai non avete reagito apertamente alle azioni dei governi (Salvini, Di Maio) che impedivano alle navi delle Ong di salvare vite umane a rischio di annegamento nel Mediterraneo impedendo loro di attraccare nei porti italiani?
 
– come mai non avete reagito duramente alle sofferenze imposte dal governo (Salvini. Di Maio) costringendo alla permanenza forzata e illegale, sulla nave Diciotti, 137 migranti salvati in mare da un “pattugliatore della Guardia costiera” italiana, quindi già in territorio italiano, sequestrati per dieci giorni, e i tanti altri episodi di violenza criminale statale che si susseguono?
 
– come mai avete accettato passivamente che calasse su questo paese un clima reazionario buio e nero da controriforma, da inquisizione con i suoi rituali devastanti? Come mai avete subito progetti di persecuzione e schedatura di Rom e Sinti, i decreti di guerra alla mendicità e al vagabondaggio, gli sfratti violenti contro nuclei familiari buttati per strada senza un’alternativa abitativa?
 
^^^Molti e molte risponderanno che non è così, che non hanno accettato passivamente, che anzi si sono attivate e attivati e hanno protestato nelle tante forme consentite sui “social network”;
 
-le ragazze e i ragazzi ci guarderanno con sufficienza, ricordandoci che le strade sono rimaste vuote, le piazze riempite solo dei tavolini dei bar, i luoghi di lavoro silenti;
 
^^molte e molti risponderanno, “diamine, abbiamo  riempito la rete” e i “social network” di sms, hashtag, mail, twitt, abbiamo portato la protesta su youtube, su facebook” e le altre mille scempiaggini digitando “not in my name”,  “Salvini devi andartene”, “mai con Salvini”, ecc. ecc.;
 
-Le ragazze e i ragazzi ci guarderanno con sconforto, nello sguardo tutto il loro biasimo che può esprimere chi sa benissimo che l’accanimento sui “social” non è altro che un tentativo maldestro di nascondere la pusillanimità, l’egoismo, l’opportunismo, l’arroganza e le fanfaronate …. fingere di non sapere che ci hanno addomesticato, illudendoci stupidamente di essere vivi pur rimanendo socialmente morti. Ancorati alla sedia dove si subisce, altrettanto passivamente, il comando del “capo” e della “produttività” per ingraziarceli l’uno e l’altra e non contrastarli, facendo finta di ignorare che anche loro, il “capo” e la “produttività”, stanno dentro questo squallido imbarbarimento;
 
-le ragazze e i ragazzi ci ricorderanno che nei nostri tempi si è scritto molto sui volantini, sui documenti e ovunque, e si continua a scrivere, che un popolo conquista la sua libertà quando le strade non sono vuote, le piazze non piene dei soli tavolini dei bar e di turisti, ma affollate di piedi mobili che veicolano corpi urlanti accesi dalla volontà di non accettare il presente ma di volerlo trasformare, quando i posti di lavoro non sono silenziosi ma manifestano rabbia e determinazione interrompendo la produzione.
 
-ci ricorderanno che scambiare il terreno della protesta, storicamente conquistato, con le tecnologie utilizzate dal potere per addomesticarci, ci ha portato alla barbarie.
 
Che tristezza!!!!  Ma si può uscire da questa miseria!!!! Usiamo le tastiere solo per darci un appuntamento; poi, spegniamo quelle macchine e mettiamoci le scarpe, ben allacciate, scendiamo per strada …
 
insieme riprendiamoci la nostra vita!

Nessun commento:

Posta un commento