giovedì 20 settembre 2018

pc 20 settembre - DECRETO SICUREZZA: LA GRANDE CRIMINALITA' PUO' DORMIRE TRANQUILLA...

Ormai, è scontato. Salvini quando deve presentare i suoi provvedimenti fascisti e razzisti, dice che li fa per colpire organizzazioni criminali. 
Lo fa con i migranti, soprattutto, e ora con i tanti senza casa costretti ad occupare case vuote. La giustificazione sarebbero "chi sta dietro", " chi specula", "chi approfitta", ma le "mazzate", la feroce repressione ai diritti, alla libertà, il carcere, ecc. le prendono solo i migranti, le masse popolari povere, chi lotta, i comitati, associazioni dei movimenti di sostegno. 

"L'ultimo capitolo del decreto sicurezza - oggi dovrebbe essere al vaglio del consiglio dei ministri - riguarda la stretta sulle occupazioni. Pene raddoppiate (con la reclusione fino a 4 anni dagli attuali due) per chi entra abusivamente nelle case e soprattutto per coloro che «promuovono» queste azioni... Sarà previsto l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche". Quest'ultimo passaggio - si scrive - segna una svolta (?!): questa misura messa in piedi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini significa l'attenzione del Viminale nello sradicare il racket delle occupazioni. E cioè tutte quelle organizzazioni che dietro le quinte, gestiscono chi entra e chi esce nei palazzi. Il decreto sicurezza si porterà dietro anche l'uso della pistola elettrica (teser) per la polizia municipale dei comuni sopra ai 100mila abitanti. 

L'Alto commissario Onu per i rifugiati è pronto a monitorare il testo: «faremo osservazioni». Il guardasigilli Alfonso Bonafede, invece, fa sapere che «fino ad ora non ci sono stati problemi costituzionali. Non risultano particolari criticità». 

Per quanto riguarda l'immigrazione: in tema di asilo il testo cancella la protezione umanitaria (che era diventata la principale misura concessa ai richiedenti), circoscrivendo alcuni permessi speciali. La protezione è inoltre revocata in caso di rientro nel Paese di origine. E viene escluso il gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso contro il diniego della protezione è dichiarato improcedibile o inammissibile. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara). Per facilitare le espulsioni dei migranti irregolari ci sarà poi il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri per i rimpatri: da 3 a 6 mesi. 

Sulla sicurezza il decreto amplia poi le zone dove può scattare il Daspo urbano includendo anche i presidi sanitari e quelle destinate allo svolgimento di fiere, mercati, pubblici spettacoli. Nel testo anche la definizione di un Piano operativo nazionale per il contrasto delle occupazioni arbitrarie di immobili che stabilisce una ricognizione delle situazioni abusive. 

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