28 settembre presidi a L'Aquila al tribunale e al carcere. Per info: mfpr.naz@gmail.com
Solidarietà a Nadia Lioce
contro il regime duro del 41bis
contro la repressione politica e sociale
per la libertà dei prigionieri politici rivoluzionari
Le ragioni di questa campagna.
La repressione che questo Stato sta portando da tempo avanti ed avanza sempre di più, è una repressione che colpisce praticamente ogni movimento di lotta. Tra l'altro in una situazione in cui difende fascisti e nazisti e reprime chi lotta, chi in un certo senso vuole anche applicare questi aspetti della Costituzione nata dalla Resistenza.
La repressione dello Stato, dei governi trova la sua punta di iceberg nella repressione verso i comunisti, i rivoluzionari; cioè verso chi, in varie maniere, ha posto e pone una questione chiara: non si può riformare un sistema, uno Stato al servizio dei capitalisti, dei potenti, che attacca i diritti della maggioranza delle masse, da quelli più elementari al diritto a vivere, al diritto alla giustizia, al diritto quasi all'umanità. Questo sistema va rovesciato. Lo Stato cerca di mettere a tacere, impedire di agire, coloro che affermano e lavorano per questo, per impedire che il grido: E' giusto ribellarsi! Rivoluzione! arrivi a milioni di proletari e masse popolari che si vedono ogni giorno peggiorare le proprie condizioni di vita, di lavoro.
Ma se da un lato questo Stato con la repressione si mostra forte, dall'altro mostra di avere paura anche del solo fatto che si alluda al cambiamento radicale di questa società.
Per questo si accanisce contro i prigionieri politici e la detenzione inutilmente persecutoria verso Nadia Lioce simbolicamente rappresenta questa volontà dello Stato.
Nadia Lioce è attualmente l'unica donna, prigioniera politica rivoluzionaria che sta da 13 anni in regime di 41 bis, senza poter leggere, scrivere quando si vuole, avere contatti umani neanche all'interno del carcere. Il 41bis vuol dire tortura, vuol dire lentamente uccidere lo spirito e la vita delle persone.
Ma Nadia Lioce nonostante la condizione da “tomba” in cui è costretta, continua a lottare, con i mezzi possibili che può usare. Ed è anche un esempio verso tutti i detenuti politici, proletari, una indicazione a non piegarsi, a non rinunciare, a continuare a lottare anche dall'interno del carcere.
Movimento Femminista proletario rivoluzionario
Soccorso rosso proletario
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