8 MARZO
DALL'ITALIA A TUTTO IL MONDO LE
DONNE IMPUGNANO L’ARMA DELLO SCIOPERO DELLE DONNE PER COMBATTERE
QUESTA SOCIETA’ CAPITALISTA, IMPERIALISTA, PATRIARCALE
Le scintille dello “sciopero delle donne, accese in Italia negli
ultimi tre anni dal Movimento femminista proletario rivoluzionario –
PCm, in questo 8 Marzo si stanno trasformando in un incendio. In
Italia, in tanti paesi europei, negli Usa, e in più di 40 paesi nel
mondo, in tanti paesi oppressi dall'imperialismo, centinaia di
migliaia di donne scenderanno in sciopero.
Lo sciopero delle donne è oggi l'arma fondamentale nella marcia
rivoluzionaria delle donne per “bruciare” fino alle radici questo
putrido sistema sociale capitalistico, imperialista e patriarcale,
causa di ogni oppressione e violenza contro la maggioranza delle
donne. E' soprattutto l'arma strategica delle proletarie per portare
i propri contenuti classisti e combattivi e la propria autonomia dal
femminismo borghese e piccolo borghese, nella lotta generale delle
donne.
Le donne proletarie, le lavoratrici, le donne più oppresse e
sfruttate, più povere, che sono la maggioranza nel nostro paese così
come a livello mondiale, hanno non una ma mille catene da spezzare, e
per questo non vogliono migliorare questo sistema borghese di
oppressione, non accettano che esso sia inevitabile e insuperabile,
ma lottano duramente per rovesciarlo.
Questo sciopero nasce contro il frutto
più marcio di questa società capitalista e imperialista in
putrefazione, la violenza sessuale, gli stupri fino a femminicidi
degli “uomini che odiano le donne” perpetrati soprattutto nella
"sacra famiglia", ma si estende alla lotta contro la guerra
generale, sistemica, portata avanti dai padroni, dai loro governi,
dagli Stati borghesi, verso tutta la condizione delle donne, di
peggioramento delle condizioni di vita sul lavoro e in casa, di
discriminazioni, di smantellamento di diritti conquistati con grandi
battaglie, come l'aborto. Ogni attacco poi sempre più oggi si
accompagna ad un azione aperta di repressione contro le lotte delle
donne, le donne che comunque si ribellano, contro le immigrate, le
prostitute, ecc. repressione che si accompagna a razzismo, sessismo,
fino a molestie sessuali e stupri da parte delle forze dell'ordine.
Attacchi che, nella fase di crisi
profonda del sistema sociale dominante, ogni giorno alimentano
insieme un humus sociale, ideologico da moderno medioevo che avanza
nei paesi imperialisti, e in forme anche di nuove tenebrose spire di
oppressione feudale nei paesi oppressi dall'imperialismo. Un clima di
rapida marcia verso un moderno fascismo che oggi si concentra nel
volto più becero e nero di Trump negli USA.
Lo Sciopero delle Donne, che
intreccia in tutte le sue istanze la lotta come donne alla lotta di
classe, è un’arma non solo pratica ma anche culturale, ideologica,
per una trasformazione negli insiemi dei movimenti di lotta,
sindacali, sociali, tra gli stessi proletari, all'interno delle
stesse organizzazioni rivoluzionarie.
Il femminismo proletario rivoluzionario
nell'8 marzo, e oltre, pone chiaramente sul tappeto la questione che
ci vuole una società totalmente diversa, una società socialista in
cui le donne sono parte del potere proletario, verso il comunismo,
per una vera liberazione delle donne. Questa società è il frutto
della rivoluzione, in cui le proletarie siano la marcia in più, in
prima fila nel movimento generale delle donne, per abbattere questo
sistema borghese.
Per questo, il femminismo proletario
rivoluzionario, raccogliendo il grande esempio del movimento delle
donne durante la Rivoluzione culturale proletaria in Cina e l'esempio
attuale delle compagne rivoluzionarie in prima fila nelle guerre
popolari, alza la bandiera della concezione e pratica della
“rivoluzione
nella rivoluzione” perché “la
nostra vita deve cambiare davvero”.
Oggi a 50 anni dalla Grande rivoluzione culturale cinese in cui
milioni di donne diedero l'”assalto al cielo”, e a 100 anni dalla
Rivoluzione d'Ottobre, i cui prodromi furono proprio nelle grandi
manifestazioni delle donne contro lo Zar dell'8 marzo del '17 -
fondamentali tappe dell'umanità, riaffermiamo in questo 8 marzo che
le donne devono prendere direttamente nelle loro mani la lotta
rivoluzionaria per trasformare terra e cielo, per distruggere ogni
pratica e ideologia di oppressione. Le donne – come diceva Mao Tse
tung - “sono la metà del cielo, e se lo devono conquistare”!
Per questo, nell'8 marzo la nostra
vicinanza è alle donne combattenti, comuniste rivoluzionarie che
nelle guerre popolari combattono e danno il loro contributo di sangue
alla rivoluzione di nuova democrazia in marcia verso il socialismo,
fondamentale per realizzare la loro emancipazione e liberazione. Così
come siamo vicine alle donne che dalla Palestina a Rojava assumono un
ruolo di prima fila, anche quando non ispirate dalla scienza
rivoluzionaria del mlm, per combattere i regimi reazionari e le forze
reazionarie, entrambe al servizio dell'imperialismo, che vogliono
schiacciarle.
In particolare portiamo con forza il
nostro sostegno alle compagne indiane del PCIM che, in uno dei più
grandi continenti del mondo, nel cuore della contraddizione tra
imperialismo e popoli oppressi, stanno rendendo viva la forza delle
donne su tutti i terreni, e portano un contributo a tutte le donne
del mondo, come già era avvenuto in Perù, in Nepal e come avviene
oggi anche in Turchia/Nord Kurdistan.
VIVA L’8 MARZO ROSSO E PROLETARIO!
VIVA LO SCIOPERO DELLE DONNE!
VIVA IL FEMMINISMO PROLETARIO
RIVOLUZIONARIO!
VIVA LA LOTTA DELLE DONNE IN TUTTO
IL MONDO COME FORZA PODEROSA PER LA RIVOLUZIONE!
Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario
8 marzo 2017
Nessun commento:
Posta un commento