I solerti smemorati della questura fiorentina
Negli ultimi giorni sono
state recapitate ad alcuni/e compagni/e delle denunce per la manifestazione del
12 novembre 2016 che lanciammo con Firenze Antifascista relativa alla presenza
del leghista Salvini nella nostra città.
1 compagno è stato denunciato
per
resistenza a pubblico ufficiale aggravata, per "aver spinto da dietro il
personale Digos Patrick Pampaloni" che era prontamente, e
coraggiosamente
aggiungiamo noi, intervenuto per bloccare una presunta
aggressione ad una
povera signora leghista che si era trovata con altri suoi amici e, per
"distrazione" della Digos stessa, in mezzo al corteo munita di bandierine,
cappellini etc... Altri 5 compagni sono
stati denunciati per un diverbio
accaduto dopo il corteo con altri leghisti, per violenza, lesioni e la solita
resistenza alla Digos.
Vorremmo fare due veloci riflessioni in merito a
queste ennesime denunce che colpiscono gli attivisti politici e sociali in
questa città, gli
studenti, i militanti dei centri sociali, gli occupanti di
case....
Banali episodi di piazza, generati dall'agire della Questura e dalle
provocazioni che i leghisti hanno continuato a fare, vengono trasformati in
fatti penali, passibili di denunce se non addirittura processo.
Passiamo
dunque ai fatti: il prode Pampaloni interviene a difesa di una signora leghista
"aggredita da decine di persone" e viene, addirittura, "spintonato da dietro".
Quindi, ne consegue, denuncia per resistenza a
pubblico ufficiale, aggravata
dal fatto che sia stata fatta da più di dieci persone. Non si capisce se il
giovane Pampaloni sia stato spinto da queste dieci o solo il fatto che vi fosse
un corteo con centinaia di persone rappresenti un aggravante. Pensiamo più alla
seconda e quindi al fatto che basta essere in corteo per avere un'aggravante.
Lasciamo
perdere poi che la signora in questione, che ci inveiva contro da
minuti, non sia stata nemmeno sfiorata tanto da non denunciare.
Conclusione:
denuncia con condanna possibile da 3 a 15 anni...per una
presunta
spinta...senza sprezzo del ridicolo.
Il secondo episodio: un gruppo di
compagni dopo il corteo tornando al Cpa, viene incrociato da leghisti che con
solito fare provocatorio inveiscono contro. Ne segue
battibecco ed intervento
Digos. Denuncia ancora per resistenza per avere "spostato il braccio del
personale di polizia" nello svolgimento della sua funzione. In questo caso la
questura riesce anche a far fare
denuncia ai leghisti: ATTENZIONE, è stato
picchiato un anziano di 75 anni, denunciati in 5 per lesioni. Poi si scopre che
l'anziano
provocatore ha 5 giorni di prognosi, un po’ pochi per pensare che
alcuni giovanotti dei centri sociali si siano accaniti su di lui...e tutto
torna. Il leghista provoca, fa la vittima spalleggiato dalla questura e
poi
via alle denunce per quei delinquenti dei centri sociali e dei collettivi
studenteschi.
Dai fatti poi possiamo passare al contesto in
cui queste
denunce avvengono. Notiamo infatti i soliti soggetti, forse un po’ afflitti da
frustrazione, pronti a perseguire e, diremmo
perseguitare, compagni e
compagne: il primo è il dirigente Digos Pifferi, lo smemorato del G8 di Genova
con interrogatori pieni di "non
ricordo", che tra una carica violenta agli
studenti medi, una caccia ai famigerati anarchici e mille modi per denunciare,
sta facendo la muffa a Firenze; il secondo è il Pubblico Ministero Coletta,
ormai specializzato nei processi contro i militanti politici: sì, lo stesso del
processone
agli 86 e dell'accusa di associazione a delinquere ridicolizzata
nelle motivazioni della sentenza che assolve tutti/e dall'accusa appunto di
associazione. In questo senso troviamo che la "specializzazione" di
alcuni
giudici verso determinate aree politiche sia solo una delle facce della
persecuzione politico/giudiziaria, che già si riscontra in altre città. Se poi
la stessa questura, dovendo giustificare le decine e decine di impiegati Digos,
manda i suoi agenti in straordinari festivi notturni, a fermare compagni già ben
conosciuti, fuori dal Cpa non possiamo fare a meno di notare quanto il senso del
ridicolo manchi tra i servitori dello stato.
Abbiamo raccontato dei fatti che
purtroppo ci
appaiono banali ma che banali non sono; la repressione e le
limitazioni di ogni agibilità politica passano anche attraverso questi fatti ed
attraverso questi soggetti.
Centro Popolare Autigestito
fi-sud
Collettivo Politico di Scienze Politiche - Firenze
Cantiere Sociale
Camilo Cienfuegos - Campi Bisenzio
Firenze, 7 marzo 2017
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