domenica 5 marzo 2017

pc 5 marzo - G7 di TAORMINA E POLITICA IMPERIALISTA CONTRO I MIGRANTI, nostro INTERVENTO ALL'ASSEMBLEA DI PALERMO... PER UN CORTEO CONTRO I CIE, HOTSPOT...

Il tavolo tematico su “Sicilia frontiera e fortezza dell’Europa dell’esclusione” è stato aperto da un lungo intervento di Antonio Mazzeo sulla militarizzazione della Sicilia, come sempre interessante per le informazioni puntuali sugli sviluppi e la pervasività di questa militarizzazione, e da un altro altrettanto lungo intervento di un’attivista che si occupa di migranti attraverso l’associazione “Clinica legale per i diritti umani” di Palermo. Anche questa relazione è stata interessante per i passaggi legati a tutto l’aspetto “legale”, appunto, legato ai diritti dei migranti che di fatto non vengono assolutamente rispettati dal governo italiano, per esempio.


Il nostro breve intervento si è concentrato sul significato del fenomeno migrazione e sul modo in cui la nostra organizzazione considera (fratelli di classe) i migranti e opera concretamente tra e con essi.

“La nostra posizione generale è stata espressa nel nostro intervento di ieri… oggi parlando di questo aspetto “particolare” diciamo che i migranti sono l’effetto orrendo e visibile della prima contraddizione che si presenta nel mondo attuale, quella tra imperialismo e popoli oppressi, l’imperialismo per sfruttare questi popoli deve fare le guerre sempre e questo provoca naturalmente emigrazione…

“Come affrontiamo noi questo settore della lotta? Siccome abbiamo fatto cose concrete parliamo di cose concrete. Laddove possiamo, organizziamo concretamente i migranti come a Taranto e a
Bergamo. Questo perché secondo noi non si può avere una concezione assistenzialista che non può davvero risolvere il problema, a questo ci pensano già tante associazioni ecc., non è “rappresentandoli” che aiutiamo davvero. Noi facciamo diventare protagonisti gli stessi immigrati e questo cambia il modo in cui le lotte si fanno e come ci si organizza. A Taranto un gruppo di migranti ospitati in un centro (Bel Sit) si è rivolto a noi, li abbiamo organizzati e hanno lottato, manifestato ripetutamente davanti alla Prefettura e al Comune e ottenuto un risultato concreto, hanno ottenuto il documento di riconoscimento (qui c’è stata l’interruzione di una esperta che non capiva che tipo di documento si era ottenuto, e abbiamo spiegato che il migrante con questo documento diventa un po’ meno ricattabile e un tantino meno perseguitato, suscitando un po’  di “meraviglia” da parte di tutti); così si ottengono risultati concreti: si rafforza la coscienza degli stessi migranti e si acuiscono le contraddizioni tra le stesse istituzioni che spesso davanti a queste reazioni vanno nel pallone; contraddizioni tra chi (le associazioni, le cooperative che sui migranti ci campano e non vogliono, quindi, che se ne vadano) e chi è costretto (le istituzioni locali soprattutto) a riconoscere che certi diritti non si possono disconoscere… ma le istituzioni “imparano” e si attrezzano per dare risposte diverse… in questo momento per esempio, in cui è in corso una lotta simile con un altro gruppo di migranti, pongono più ostacoli al rilascio del documento di riconoscimento.


“A Bergamo invece organizziamo i lavoratori della logistica che sono quasi tutti migranti… una vera babele di lingue… e quando queste lotte si fanno sentire cambia certo il modo in cui istituzioni e padroni danno risposte. Questa lotta ne racchiude diverse: quella di tipo sindacale per il salario e le condizioni di lavoro; quella legata alla condizione di migrante per il permesso di soggiorno (e qui c’è stata una specifica lotta contro un sindaco leghista che aveva aumentato la tassa a 500 euro – una battaglia che con la lotta è stata vinta); a queste si aggiunge quella contro la repressione e la delinquenza dei padroni che diventano più spietati, assumono mazzieri (tra l’altro, ricordiamo il lavoratore ucciso dal camion) o cercano di intimidire con altri mezzi molto pesanti… e quindi non si deve solo difendere il posto di lavoro, ma battersi anche per altri diritti … siamo d’accordo con il corteo contro i Cie, hotspot…”

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