8 MARZO GIORNATA NAZIONALE
DI LOTTA
Un feroce attacco è in corso nel
nostro paese alle condizioni di vita e di lavoro delle donne e degli uomini
delle classi proletarie e popolari. Un attacco portato avanti nelle imprese dai
padroni e a livello istituzionale dai governi non solo di centro-destra,
classicamente antiproletari, ma anche da quelli di centro-sinistra trainati dal
PD, che si fanno promotori di
politiche di deregolamentazione e di precarizzazione selvaggia del lavoro quali
i jobs act e di devastazione dei
servizi sociali pubblici (sanità, scuola, assistenza, trasporti ecc.) cui fa da
contraltare l’incremento delle spese militari e la crescente militarizzazione del territorio.
E che dire dei sindacati confederali
CGIL-CISL-UIL, complici di padroni e governi che con la firma di accordi come
quello del 10 gennaio 2015 e con proposte anticostituzionali come la cosiddetta
Carta dei diritti del lavoro (CGIL), mirano a liquidare la residua democrazia
nei luoghi di lavoro per sottomettere il fronte di opposizione dei lavoratori al
fine di concludere indisturbati accordi che sistematicamente avvallano i
peggioramenti portati avanti dai padroni, non solo in termini economici, ma
anche di vita e di salute dei lavoratori.
In questa situazione, generalmente,
a pagare il prezzo maggiore sono le donne, ancora fortemente discriminate
rispetto ai salari, maggiormente sfruttate, precarizzate e flessibilizzate rispetto ai maschi
della loro classe e, come se non bastasse, spesso costrette a subire molestie se
non addirittura violenze nei luoghi di lavoro.
Nelle fabbriche e in molti luoghi di
lavoro la salute delle lavoratrici è compromessa da ritmi di lavoro sempre più
pesanti, dalla decurtazione delle pause, da insani movimenti ripetitivi che si
protraggono per tutta la giornata lavorativa.
Nelle campagne, in particolare del
meridione, donne, spesso migranti, invecchiano e muoiono schiavizzate sotto il
peso della fatica e delle violenze anche sessuali dei proprietari agricoli e del
caporalato.
Le condizioni di vita delle donne
sono rese ancora più difficili dal fatto che sono sempre più rigettate tra le
mura domestiche, con relativo abbruttimento delle loro condizioni, costrette a
supplire con sempre maggiore frequenza, con il proprio lavoro assistenziale,
all’assenza di importanti servizi sociali quali l’assistenza ai malati, agli
anziani, l’educazione dei figli, la cura della famiglia.
L’8 marzo dunque non è la festa
delle donne, ma una giornata simbolo della brutale oppressione in cui versano
ancora le donne, in particolare le proletarie e quelle degli strati popolari,
nel 21 secolo in un cosiddetto “progredito” paese dell’Occidente. Per questo
motivo allora la giornata dell’8 marzo deve tornare ad essere un momento di
lotta contro quest’oppressione. L’8 marzo, quest’anno, come già negli anni
scorsi, è stato indetto uno sciopero generale da varie organizzazioni del
sindacalismo di base ed autorganizzato allo scopo di promuovere iniziative di
lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e di permettere, a tutte le donne che
lo ritengano necessario, di scioperare, scendere nelle piazze e nelle vie delle
città, e celebrare in questo modo, degnamente, la giornata dell’8
marzo.
Invitiamo ad aderire allo sciopero
generale indetto per questa giornata.
Sindacato di Base
Multicategoriale
sbm.trento@yahoo.it
Via Matteotti 40, Trento
Slai cobas Trentino
slaicobastrentino@gmail.com
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