(Dallo Slai cobas per il sindacato di classe di Bergamo).
La lotta in questa fase avviene in un contesto in cui la prefettura da tempo non risponde alle sollecitazioni e aggiornamenti negativi che avvengono nei magazzini, quindi di fatto sta a guardare cosa succede e non si mette in campo per aprire un nuovo tavolo con le parti in prefettura.
La questura con le limitazioni alla possibilità di manifestare a Calcinate dove si trovano gli uffici di Italtrans ha di fatto operato per indebolire l’azione del sindacato, mentre Italtrans ci ha già fatto 3-4 querele x diffamazione - praticamente ogni volta che si nomina Italtrans nelle iniziative o sugli striscioni...
Mentre contro i lavoratori nell’arco dei mesi dove si sono messe in campo varie forme di lotta (dal blocco ai cancelli agli scioperi interni, agli scioperi esterni a manifestazione e presidi), grazie ai carabinieri di Treviglio, tramite le cooperative, hanno aperto varie indagini per reati: 507 (boicottaggio) art.508 (occupazione di aziende), 610 (violenza privata), 646 (appropriazione indebita), ostativi al rilascio della carta di soggiorno…
Insieme a centinaia di lettere di allontanamento e altrettante contestazioni disciplinari per "scarso rendimento”, che hanno portato ai primi licenziamenti di 3 lavoratori, ma altri seguiranno nei prossimi giorni.
Nel magazzino di Brignano nei mesi hanno tolto alcuni prodotti e quindi volumi e nello stesso tempo a Calcinate a breve il magazzino Auchan, dove ci sono lavoratori iscritti allo Slai cobas sc, verrà trasferito a Chiari con il rischio per i lavoratori di essere tagliati fuori dal cambio appalto, mentre da 1 settimana li stanno mandando a lavorare a Brignano, segno che hanno dei piani per raggruppare tutti a Brignano e poi fuori lo Slai cobas sc.
In questo contesto il tempo gioca a favore delle cooperative che hanno vari strumenti per attuare il piano iniziale, da quando è entrato Kamila-Italtrans con le cooperative del gruppo Cisa a Brignano: eliminare lo slai cobas sc.
Ma dall’altro lato il grosso del gruppo dei lavoratori iscritti sta tenendo, in termini di unità e di mobilitazione, chiaramente con tutte le difficoltà e la lotta quotidiana perchè questo avvenga, ma non può durare in eterno.
Le denunce alla Dtl e l’ultima manifestazione a Bergamo hanno permesso che il sindacato fosse ascoltato ed è arrivata un’ispezione congiunta, sembra fatta bene sul campo, anche se, tornati negli uffici, ci sono i vertici della direzione Dtl...
Anche la questione verso l’Asl per le condizioni di lavoro, la media dei colli e le conseguenze per la salute e le schiene dei lavoratori è ancora aperta sia attraverso la denuncia dell’infortunio a Banda, ma anche perchè non è stata fatta l’ispezione congiunta con la Dtl, per controllare come le modalità lavorative mettono a rischio la sicurezza, con minacce di allontanamento e discriminazioni sindacali…
La manifestazione del 3 marzo è stata costruita con la partecipazione delle famiglie e dopo continuerà con forme di lotta permanenti se non ci saranno risposte
E' importante ora cercare di dare voce all’appello anche verso altri sindacati di base che operano nella logistica, nello spirito della solidarietà e unita delle lotte.
Nessun commento:
Posta un commento