"Al
posto del badge - spiega il governatore della Liguria - registreranno ingresso
e uscita dei lavoratori"
di MICHELA
BOMPANI
05 marzo
2017
"Le
impronte digitali al posto del badge: le introdurrò in Liguria": il
presidente della Regione Giovanni Toti annuncia la riforma del cartellino,
anti-furbetti. "Siccome il mio telefono si apre con le impronti digitali,
non vedo perché non possano essere usate anche per registrare l'ingresso e
l'uscita dal posto di lavoro: così i furbetti non ci sono più, o ti porti il
dito del collega in ufficio, oppure la pianti di fare il furbo": fa
discutere la proposta del governatore Toti, che ha annunciato di voler condurre
una propria battaglia contro i furbetti dell'amministrazione pubblica. Toti di
fatto propone la lettura delle impronte digitali, al posto del badge, per i
lavoratori della Regione Liguria, e che lui vorrebbe estendere a tutti i
lavoratori pubblici. Questo però significherebbe registrare le impronte
digitali di tutti i dipendenti. "Non ci trovo nulla di strano, anzi, non
credo che darà fastidio a chi fa bene e con coscienza il proprio lavoro",
ha aggiunto. "Nella pubblica amministrazione bisogna tornare a
premiare chi lavora e punire chi non fa nulla - spiega Toti - anche chi sta in
ufficio a giocare con il telefonino mica è molto diverso da chi timbra e se ne
va". E ha chiuso, definendo i "furbetti del cartellino":
"Smettiamola di chiamarli furbi, sono ladri due volte. Perché
vengono pagati per un lavoro che non fanno e perché sono ladri di
speranza, perché il loro posto potrebbe andare a uno del 40% dei giovani
disoccupato".
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