Sono le operaie della selezione della differenziata della Pasquinelli, dove
rischiano la salute ma ora a fine mese anche il lavoro; sono le lavoratrici
della Dussmann delle pulizie e manutenzione nelle scuole per mesi in
cassintegrazione e ora hanno ripreso il lavoro ma da due mesi non ricevono i
soldi dall’Inps; le lavoratrici degli asili che fanno doppio lavoro di pulizia e
ausiliariato ma pagate per uno solo; sono le precarie dei servizi domestici che
devono sbattere per mantenersi uno straccio di lavoro; sono le disoccupate che
con orgoglio, come ha detto una questa mattina ha abbandonato il lavoro di
badante perchè i padroni la fotografavano per controllarla in ogni
momento.
Queste donne a Taranto hanno fatto un presidio sotto il Comune a piazza
Castello, portando tutta la loro rabbia contro Ditte e lo stesso Comune, il Sindaco, per una
condizione che tocca l’insieme della loro vita. Ma hanno portato soprattutto
l’impegno a continuare in tutti i giorni la lotta, perchè le donne proletarie
non lottano solo un giorno ma tutti i giorni.
Quindi vi è stato un vivace, combattivo presidio itinerante nel centro
città, che ha rotto i divieti della questura (che pretendeva che sfilassero sui
marciapiedi...) ed è arrivato in piazza Immacolata, dove la ribellione si è
unita anche alla gioia e orgoglio di questo sciopero a livello mondiale che dice
chiaro a tutti: non sarà più come prima...! – e su un palco nella piazza le
lavoratrici hanno anche ballato, cantato.
Infine, le lavoratrici, anche qui rompendo i “protocolli” Istituzionali,
sono salite in massa in prefettura e hanno imposto un lungo incontro col
viceprefetto, in cui ogni lavoratrici, precaria, ha denunciato la condizione di
centinaia di lavoratrici a Taranto, sfruttate, discriminate, e il silenzio della
Prefettura su aperte violazioni di legge e truffe, da parte di Ditte e del
Comune. Si è consegnata una piattaforma costruita con le lotte delle donne su
tutte le questioni, non solo lavoro, ma anche la grave condizione sanitaria,
l’impossibilità a Taranto di abortire, ecc.
L’incontro si è concluso solo quando il viceprefetto ha preso degli impegni
nel mese, in particolare verso le operaie della Pasquinelli e le lavoratrici
degli asili.
Queste lavoratrici hanno dato il vero senso di questo 8 marzo: lo sciopero
delle donne; uno sciopero storico che
vogliamo che faccia preoccupare padroni, governo, Stato, uomini che odiano le
donne!
Movimento femminista proletario rivoluzionario
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