Appena eletta governatore si è autosospesa dalla
pratica di Avvocato, ma poi ha aperto uno studio associato a Udine che ha
scelto di difendere non gli operai ma l'azienda che li ha licenziati. E nel cda
di Autovie Venete, controllata regionale, è finito il suo ex socio De Toma. Le
opposizioni l'accusano di conflitto di interessi, da 500 giorni non hanno
risposta. Il portavoce: "Mantiene lo studio perché esaurito il suo ciclo
in politica tornerà a praticare"
Debora Serracchiani, numero due del Pd e presidente di Regione è anche
socia di uno studio legale che tra le altre cose ha scelto di difendere non gli
operai ma il “padrone”, cioé la megacooperativa che alla fine di una lunga
vertenza li ha licenziati. Scelta singolare, politicamente parlando, per
chi è alla testa di un partito che già viene accusato di essersi dimenticato
della difesa dei lavoratori. Qualcuno per quello studio adombra però anche il
sospetto di un conflitto d’interesse su di lei. E allora tocca capire,
perché lei è “la” Serracchiani, vicesegretario del Pd e governatore del Friuli
Venezia Giulia.
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