La piattaforma che portiamo in tante
realtà e città l'8 marzo durante lo sciopero delle donne, è stata
elaborata “sul campo” dalle stesse lavoratrici, precarie,
disoccupate, immigrate, braccianti, ecc. in anni di lotte, lavoro,
iniziative sui posti di lavoro e fuori, nei quartieri, nei
caseggiati, ecc.; è frutto anche di un costante lavoro di raccolta
di altre esperienze di lotte, di inchieste vive.
NON E' UNA PIATTAFORMA FATTA A
TAVOLINO O IN CONVEGNI, DA “ADDETTE AI LAVORI”.
Questo è il valore di questa
piattaforma e ciò che la distingue dalle altre.
Il suo valore è di essere arma di
lotta oggi delle donne su tutti i fronti, ma mostrando, nello scontro
con questo sistema sociale borghese che non solo nega i diritti alla
maggioranza delle donne, soprattutto proletarie, ma sempre più li
toglie, anche quelli conquistati con grandi movimenti femministi di
lotta, che per ottenere questi obiettivi “normali” per la vita,
la dignità, l'autodeterminazione delle donne, per ottenere pure di
“mettere dei bagni decenti vicino ai luoghi di lavoro, a tutela
della salute delle donne...”, occorre una nuova società, una
società socialista, in cui le donne abbiamo potere e possano dare
l'assalto al cielo e conquistarselo.
QUESTO FA DI QUESTA PIATTAFORMA,
ANCORA IN CORSO D'OPERA, CHE SI DEVE RIEMPIRE DI ALTRI BI/SOGNI DELLE
DONNE, NON MERAMENTE UNA SERIE DI RIVENDICAZIONI, MA LO SPECCHIO
DELLA CONDIZIONE DI SFRUTTAMENTO E OPPRESSIONE GENERALE DELLE DONNE E
L'URGENZA CHE TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE.
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