GUERINI: . 400 MILA ADESIONI ALLA SUA CRICCA
I giovani democratici a Napoli '“I dieci euro non servono, ve li dà Michel”.
L’edizione telematica del Quotidiano
Nazionale di martedì ventotto febbraio riporta un articolo, a firma Ettore
Maria Colombo, dal titolo: «Renzi: torno a Firenze dai veri amici. “Pd più
forte, avrà 400mila iscritti”».
A parte il fatto che chi scrive dubita fortemente
che un personaggio come l’ex presidente del Consiglio dei ministri – a causa del
suo carattere oggettivamente insopportabile – possa avere qualche vero amico, è
la seconda parte di quanto appena citato a risultare particolarmente
interessante.
Il dato è palesemente falso; infatti, se è
corretto quanto scrive il Colombo, è lo stesso Lorenzo Guerini, vicesegretario
ed evidentemente responsabile del tesseramento 2016, prorogato al 28 febbraio
2017, ad affermarlo: «la cifra si chiuderà tra 370 e 400 mila iscritti, compresi
20 mila Giovani democratici».
Questo significa che il numero complessivo dei
tesserati alla cricca renzista non può essere più considerato reale; l’anno
passato, infatti, erano ancora organici alla stessa alcuni scissionisti
dell’ultima ora: non solo i non pochi dalemiani e bersaniani che ne stanno
uscendo in queste ore, ma anche i fassiniani, intesi come i seguaci di Stefano
Fassina.
Ma non è solo il mero dato ad essere discutibile:
in primis, è una notizia il fatto che i Giovani Democratici – siano ancora
in vita.
Simpatico, infine, il metodo di reclutamento che
i sedicenti democratici utilizzano, almeno a Napoli: a renderlo noto pensano
Anna Laura De Rosa e Alessio Gemma, sulla Repubblica online di mercoledì
primo marzo, nel pezzo dal titolo: «Pd: Napoli, il caso delle tessere
comprate».
Il catenaccio recita: «Offerte gratuitamente in
un circolo nell’ultimo giorno utile per l’iscrizione, decine di cittadini in
coda. “I dieci euro non servono, ve li dà Michel”. Coinvolte persone al centro
dello scandalo delle primarie del 2011».
Qui ci troviamo di fronte ad un fatto ben più
grave del semplice rigonfiamento del dato del tesseramento: qui siamo ai limiti
del reato di “corruzione”; è chiaro che, chi paga la quota ai cittadini, purché
essi si iscrivano, si aspetta poi che questi seguano i suoi “consigli” su come
votare alle primarie.
Genova, 05 marzo 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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