No agli arresti
domiciliari per la coordinatrice nazionale dello Slai Cobas per il
sindacato di classe Margherita, condannata per aver organizzato e
diretto le giuste lotte di lavoratore e disoccupati a Taranto.
Le lotte non si
processano.
I padroni usano ogni
mezzo per colpire, gettare nella miseria, reprimere i lavoratori per
meglio sfruttarli. I lavoratori hanno il diritto di organizzarsi e
difendersi.
Oggi soffia il vento nero
dell’emergenza, della sicurezza, dei fascio populisti di Lega/M5s
al servizio dei padroni, che da nuovi strumenti per colpire chi si
ribella, i più combattivi e organizzati tra i lavoratori, i loro
dirigenti e le avanguardie. Una svolta repressiva fatta di galera per
scioperi picchetti occupazioni, leggi speciali e razziste per gli
immigrati spesso in prima fila nelle lotte di questi anni.
Questi arresti
domiciliari sono un frutto di questo clima reazionario.
Ma la repressione non
ferma le lotte, le alimenta. Per questo il sostegno più grande a
Margherita, è la solidarietà. Quella solidarietà che diventa arma
quando unisce i lavoratori e le masse popolari in difesa di chi viene
colpito, continuando a lottare con ancora più forza e
determinazione.
Le lotte non si arrestano
Slai Cobas per il
sindacato di classe Bergamo
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