Cancellati in appello i precedenti 4 anni e 4 mesi al carabiniere Gianni Macchiarolo che sparò al diciassettenne Davide Bifolco in sella a un motorino al Rione Traiano di Napoli la notte del 4 settembre 2014. I giudici hanno ridotto di due anni la pena sospendendola.
"Due
anni, solo due anni, neanche se fosse stato ucciso un cane" protesta il
padre rivolgendosi alla stampa e attaccando il carabiniere responsabile
della morte del figlio. La madre di Davide dopo il pronunciamento della
sentenza è stata colta da un malore, mentre i familiari e gli amici del
ragazzo riuniti in presidio si trovavano fuori dal tribunale. La
vicinanza del Rione Traiano alla famiglia non è mai mancata così come la
battaglia per ottenere verità e giustizia per Davide.
Prove
inquinate e indagini sommarie per garantire l’impunità al carabiniere
che sparò a Davide in una vicenda assurda. Il motorino su cui Davide
viaggiava con due suoi amici venne scambiato per il mezzo di un
latitante e finì coinvolto in un inseguimento. Braccati e stretti, nelle
fasi del fermo il militare sparò contro i ragazzi colpendo al petto e
uccidendo Davide che si rialzava dalla caduta dal motorino. “E' stato un
omicidio volontario e invece lo hanno giudicato colposo, gli hanno dato
il massimo della pena e adesso in Appello solo due anni. E' tutto
falsato”.
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