Sono stati individuati dalla Digos e ritenuti responsabili di aver collaborato alla preparazione dei fantocci da incendiare
Altri tre giovani denunciati per l’allestimento dei manichini raffiguranti i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio che sono stati dati alle fiamme durante l’ultima manifestazione studentesca del Kollettivo studenti autorganizzati a Torino. Si tratta di tre attivisti, S.E. di 18 anni, M.S. di 19 e il 23enne Z.A. del Ksa e degli Studenti indipendenti che sono stati denunciati in concorso per vilipendio delle istituzioni; due di loro anche per la violazione dell’art. 18, che prevede l'obbligo per i promotori di una riunione di darne avviso tre giorni prima al questore. I fatti risalgono allo scorso 12 ottobre: i ragazzi erano tra i 70mila studenti che hanno manifestato nelle piazze italiane contro la manovra del Governo in materia scolastica.
Solo a Torino avevano sfilato tra le vie del centro nel corteo promosso dal Last Laboratorio Studentesco e dal Ksa. Quando però il corteo è arrivato in piazza Castello, davanti alla prefettura di Torino, percorrendo un itinerario diverso da quello segnalato, alcuni studenti hanno incendiato i manichini dei due vice premier di Lega e 5stelle intonando cori di insulti. Per l'episodio erano già state identificate due ragazze di 17 e 18 anni del Ksa, vicine al centro sociale Askatasuna, per vilipendio delle istituzioni e per l’accensione del fumogeno. Dopo ulteriori indagini, la Digos ha denunciato in concorso gli altri tre attivisti, per aver collaborato nell'allestimento dei fantocci.
Nel corso della manifestazione, il corteo studentesco, davanti al Miur in corso Vittorio, aveva bruciato una telecamera di cartone posta sopra dei mattoni. "I mattoni sono quelli che rischiano di caderci in testa tutti i giorni - avevano spiegato i ragazzi - Le telecamere sono quelle che vogliono mettere in ogni scuola per controllarci", per poi raggiungere piazza Castello.
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