Il 13 ottobre in tutta l'Emilia Romagna, da Bologna a Modena passando per
Piacenza, Ravenna e Parma, si sono registrate azioni contro la
riapertura del Centro Permanenza e Rimpatri a Modena. Volantinaggi,
striscioni, azioni comunicative di diverso genere hanno offerto un primo
momento di iniziativa e di contrasto verso una delle proposte simbolo
dell'azione di governo Salvini/Di Maio contro i migranti e in generale
contro i poveri della nostra società. Di seguito il testo del volantino
distribuito a livello regionale e alcune foto delle iniziative. Per
maggiori info segui la pagina Mai più Lager né in Emilia Romagna né altrove
Mai Più Lager!
NO CPR - Né in Emilia Romagna né altrove
A Modena sta per aprire un lager, un carcere razziale e per i poveri dove recludere persone la cui unica colpa è non avere in tasca un documento. Questo istituto prende il nome di CPR (Centro permanenza e rimpatri), e dovrebbe essere aperto dove prima esisteva una struttura analoga istituita dal centro-sinistra: i CPT, successivamente rinominati CIE. Contro questa triste e criminale continuità, rilanciata con forza dall’attuale governo a trazione del leghista Salvini, vogliamo dire con chiarezza basta!
Siamo di fronte a una struttura non solo pericolosa, ma anche inutile: uno spreco di risorse pubbliche,
come già sottolineato dalle commissioni parlamentari negli anni passati.
Allora perché vogliono riaprire queste strutture? Crediamo che le motivazioni siano due:
- Spettacolarizzazione: aprire un lager in Emilia Romagna per questo governo è una priorità perché anche nei nostri territori si può così indicare nei più deboli il nemico. Dopo anni di crisi, precarietà, impoverimento, causati dalla finanza e dalle multinazionali sempre più ricche, indicare nei migranti la causa del peggiorare delle condizioni di vita è la strategia più vigliacca a meschina per proteggere i veri responsabili – che stanno in giacca e cravatta e “in alto”, e non certo tra coloro che sono già sfruttati fino all'osso e la cui unica colpa è quella di voler trovare un futuro migliore qui in Europa;
- Controllo: negli ultimi anni nella nostra regione ci sono state numerose e importanti lotte, dal mondo della logistica a quelle per il diritto all’abitare, che hanno visto spesso in prima fila proprio una composizione migrante. Lotte che hanno migliorato le condizioni di vita per tutti e tutte, italiani e migranti. Con i CPR e il nuovo decreto Salvini si vogliono spezzare la solidarietà e la forza espresse da queste lotte. Di fronte a chi reclama diritti il governo risponde con il ricatto del permesso di soggiorno e della “detenzione amministrativa”.
Pensiamo sia giunto il momento di mobilitarsi. I nemici sono quelli che si arricchiscono sulle nostre spalle, non chi come noi tutti i giorni si sforza per guadagnare i soldi per sopravvivere. Opporsi all’apertura del CPR a Modena pensiamo sia un primo importante passo per invertire la rotta di questo terribile presente. Per questo oggi in tante città della nostra regione siamo a dire “Mai più lager!” per costruire una opposizione che possa bloccare questa politica.
NO CPR - Né in Emilia Romagna né altrove
A Modena sta per aprire un lager, un carcere razziale e per i poveri dove recludere persone la cui unica colpa è non avere in tasca un documento. Questo istituto prende il nome di CPR (Centro permanenza e rimpatri), e dovrebbe essere aperto dove prima esisteva una struttura analoga istituita dal centro-sinistra: i CPT, successivamente rinominati CIE. Contro questa triste e criminale continuità, rilanciata con forza dall’attuale governo a trazione del leghista Salvini, vogliamo dire con chiarezza basta!
Siamo di fronte a una struttura non solo pericolosa, ma anche inutile: uno spreco di risorse pubbliche,
come già sottolineato dalle commissioni parlamentari negli anni passati.
Allora perché vogliono riaprire queste strutture? Crediamo che le motivazioni siano due:
- Spettacolarizzazione: aprire un lager in Emilia Romagna per questo governo è una priorità perché anche nei nostri territori si può così indicare nei più deboli il nemico. Dopo anni di crisi, precarietà, impoverimento, causati dalla finanza e dalle multinazionali sempre più ricche, indicare nei migranti la causa del peggiorare delle condizioni di vita è la strategia più vigliacca a meschina per proteggere i veri responsabili – che stanno in giacca e cravatta e “in alto”, e non certo tra coloro che sono già sfruttati fino all'osso e la cui unica colpa è quella di voler trovare un futuro migliore qui in Europa;
- Controllo: negli ultimi anni nella nostra regione ci sono state numerose e importanti lotte, dal mondo della logistica a quelle per il diritto all’abitare, che hanno visto spesso in prima fila proprio una composizione migrante. Lotte che hanno migliorato le condizioni di vita per tutti e tutte, italiani e migranti. Con i CPR e il nuovo decreto Salvini si vogliono spezzare la solidarietà e la forza espresse da queste lotte. Di fronte a chi reclama diritti il governo risponde con il ricatto del permesso di soggiorno e della “detenzione amministrativa”.
Pensiamo sia giunto il momento di mobilitarsi. I nemici sono quelli che si arricchiscono sulle nostre spalle, non chi come noi tutti i giorni si sforza per guadagnare i soldi per sopravvivere. Opporsi all’apertura del CPR a Modena pensiamo sia un primo importante passo per invertire la rotta di questo terribile presente. Per questo oggi in tante città della nostra regione siamo a dire “Mai più lager!” per costruire una opposizione che possa bloccare questa politica.
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