Le strade della città sabato erano sommerse e chiassose. Al corteo chiamato dalla
realtà cittadina di Non una di meno hanno partecipato migliaia di
persone decise a dimostrare la loro contrarietà alla mozione comunale
antiabortista proposta dalla Lega, che minaccia i diritti e la salute
delle donne. Questa mozione,
proclamando Verona “città a favore della vita”, si impegna a destinare
una parte del bilancio verso associazioni cattoliche e progetti che
operino nel territorio per scoraggiare l’aborto.
Il corteo, partito da Porta Nuova, ha attraversato Verona pretendendo un ritiro della mozione, ed ha inoltre rimarcato con forza la necessità di lottare per un aborto libero, garantito e sicuro in difesa e oltre la legge 194.
Probabilmente in comune nelle prossime settimane verrà discussa un’altra mozione, che prevede la sepoltura automatica dei feti senza il consenso della donna coinvolta.
In un clima di attacco generale da parte del governo nei confronti delle donne, A Verona, come nel resto d’Italia, prosegue l’agitazione permanente.
Il corteo, partito da Porta Nuova, ha attraversato Verona pretendendo un ritiro della mozione, ed ha inoltre rimarcato con forza la necessità di lottare per un aborto libero, garantito e sicuro in difesa e oltre la legge 194.
Probabilmente in comune nelle prossime settimane verrà discussa un’altra mozione, che prevede la sepoltura automatica dei feti senza il consenso della donna coinvolta.
In un clima di attacco generale da parte del governo nei confronti delle donne, A Verona, come nel resto d’Italia, prosegue l’agitazione permanente.
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