Lo smaltimento dei rifiuti tossici e speciali, viene effettuato da imprenditori criminali, che impunemente e coperti dalle istituzioni, se ne fregano della salute e sicurezza operaia e della popolazione
Gli
ultimi focolai sotto controllo. Livelli di diossina leggermente
aumentati, gli esperti: "E' fisiologico". Si può di nuovo
stare.
Il
rogo scoppiato domenica
notte al capannone di via Chiasserini,
alla Bovisasca,sarebbe sotto controllo. "L'incendio è
praticamente spento", hanno dichiarato i Vigili del Fuoco
impegnati da oltre 5 giorni sul luogo, "anche se rimangono due o
tre focolai con delle minime colonne di fumo, che contiamo di
chiudere entro il pomeriggio". In questo lasso di tempo "saranno
spente le emissioni che hanno creato in questi giorni disagi e
preoccupazioni", ha rassicurato l'assessore all'Ambiente
lombardo Cattaneo.
Sul fronte delle emissioni causate dagli oltre 16mila i metri cubi di rifiuti plastici andati in fumo alla
"Ipb Srl", dopo le prime rilevazioni dei tecnici dell'Arpa che attestavano la prezenza di 0,5 picogrammi per metro cubo si è passati a valori maggiori, anche se sempre non preoccupanti: "Aumento fisiologico", spiegano gli esperti, "mano a mano che si spegne l'incendio diminuisce la spinta dei fumi verso l'alto".
Sul fronte delle emissioni causate dagli oltre 16mila i metri cubi di rifiuti plastici andati in fumo alla
"Ipb Srl", dopo le prime rilevazioni dei tecnici dell'Arpa che attestavano la prezenza di 0,5 picogrammi per metro cubo si è passati a valori maggiori, anche se sempre non preoccupanti: "Aumento fisiologico", spiegano gli esperti, "mano a mano che si spegne l'incendio diminuisce la spinta dei fumi verso l'alto".
In
serata è arrivata una nuova indicazione dal Comune: "Da domani,
secondo Ats, sarà nuovamente possibile aprire le finestre, sostare e
svolgere attività all'aperto senza alcun disagio anche nelle aree
vicine al luogo del rogo. Resta valido, per le aree limitrofe
all'evento, il consiglio di lavare accuratamente i vegetali coltivati
all'aperto, prima del consumo".
Sul fronte delle indagini, a fare luce sul rogo contribuirà anche il consulente nominato dal pm Donata Costa, titolare del fascicolo sull'incendio. Si tratta dell'ingegner Maurizio Bardazza, che in passato si è occupato di molti casi importanti tra cui l'esplosione della palazzina di via Brioschi a Milano provocata dalla manomissione di un tubo del gas da parte del pubblicitario Giuseppe Pellicanò, condannato ieri a 30 anni di carcere in appello, della strage di Erba e dei disastri di Linate e Viareggio.
Sull'incendio alla Bovisasca sta indagando anche la Dda, diretta dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci, che è competente sul reato di traffico illecito di rifiuti. L'obiettivo della Procura è capire se ci sia un legame tra questo caso, il rogo scoppiato a Novate Milanese la stessa notte e altri casi avvenuti nel Pavese, tra cui l'incendio del gennaio scorso a Corteolona, che la scorsa settimana hanno portato all'arresto di 6 persone per traffico illecito di rifiuti.
Sul fronte delle indagini, a fare luce sul rogo contribuirà anche il consulente nominato dal pm Donata Costa, titolare del fascicolo sull'incendio. Si tratta dell'ingegner Maurizio Bardazza, che in passato si è occupato di molti casi importanti tra cui l'esplosione della palazzina di via Brioschi a Milano provocata dalla manomissione di un tubo del gas da parte del pubblicitario Giuseppe Pellicanò, condannato ieri a 30 anni di carcere in appello, della strage di Erba e dei disastri di Linate e Viareggio.
Sull'incendio alla Bovisasca sta indagando anche la Dda, diretta dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci, che è competente sul reato di traffico illecito di rifiuti. L'obiettivo della Procura è capire se ci sia un legame tra questo caso, il rogo scoppiato a Novate Milanese la stessa notte e altri casi avvenuti nel Pavese, tra cui l'incendio del gennaio scorso a Corteolona, che la scorsa settimana hanno portato all'arresto di 6 persone per traffico illecito di rifiuti.
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