Il neo-ministro Fontana della Famiglia e Disabilità è un fascista antiabortista.
Ha partecipato alla recente marcia per la vita di Roma del 19 maggio, dichiarando che «l’aborto lo si è fatto diventare ufficialmente un "diritto umano": in realtà è uno strano caso di "diritto umano" che prevede l’uccisione di un innocente… Bisogna sostenere la Marcia per la Vita! Fino a quando ci sarà chi vuole eliminare la persona umana, scendere in piazza non solo è auspicabile, ma doveroso». Le donne (italiane, si intende) non fanno abbastanza figli, è ora di farli, basta figli delle migranti che hanno "invaso" l'Italia.
È contro i gay, le lesbiche, i diritti LGBTI, e unioni civili "non esistono" queste famiglie"
Vicino ai tradizionalisti cattolici, ha diversi legami con i gruppi dell’estrema destra, Ha tifato per Viktor Orbán alle elezioni in Ungheria, per il Partito della Libertà Austriaco, nazionalista e di destra.
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Il nuovo governo e le donne - prepariamoci a combatterlo
"...Il programma di Lega/M5S non è in contrasto con una logica e politica fascio-populista anche in quello che sembra dare. Prendiamo, tra gli altri, una parte che in generale non viene citata e che invece è esemplare. I punti che riguardano le donne. C’è l’innalzamento dell’indennità di maternità, un premio a maternità conclusa per le donne che tornano al lavoro. Ora non ci dimentichiamo che durante il fascismo Mussolini diede una serie di agevolazioni alle lavoratrici madri con la legge n. 1347/34. Nello stesso tempo si parla di asili gratis per le sole famiglie italiane, negandoli per i figli delle immigrate. Una operazione chiaramente razzista che punta ad unire le donne italiane contro le donne straniere. Sempre sulle donne si parla di aumento delle pene per le violenze sessuali. Pure questa è un’operazione subdola che sembra rispondere ad un problema reale, anche richiesto dalle donne, ma nella logica della Lega/M5S ha il segno da un lato di un rafforzamento/accettazione di una politica in generale reazionaria, dall’altro è interna alla logica, vista in atto per Macerata, della difesa delle “nostre donne”.
Come poi giustamente scriveva ieri Il Manifesto nel suo editoriale: "Anche il leghista Giorgetti farà parte della squadra, così avremo al governo un esponente del fronte antiabortista militante".
Che il movimento delle donne, come è stato avanguardia nell'opposizione ad ogni strumentalismo elettorale, come con lo sciopero delle donne e le manifestazioni dell'8 marzo, è stata la prima lotta che si sono trovati di fronte i fascio populisti usciti "vincenti" dalle elezioni, cui sono seguite le numerose manifestazioni nel mese di maggio in occasione del 40° anniversario della Legge 194, accresca l'opposizione delle donne contro un governo che vuole essere sempre più razzista, sessista, patriarcale, e che sdoganerà ancora di più forze neo naziste, integraliste che vogliono attaccare i diritti delle donne.
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