Pagina sei dell’edizione del manifesto
di venerdì primo giugno riporta una notizia c: «I comunisti votano con i
cattolici: no all’eutanasia».
Il Partito Comunista Portoghese fa parte di un
Governo di “sinistra” con i trotzkisti di Blocco di Sinistra, i Verdi, ed il
Partito Socialista, ma questo non ha impedito loro di travestirsi da estrema
destra per bocciare la legge sulla così detta “dolce morte”.
Si sono ritrovati a negare una semplice norma di
buon senso in compagnia dei pretofili del Centro Democratico Sociale-Partito
Popolare, mentre il Partito Social Democratico si è astenuto: alla fine, la
conta ha avuto come esito 115 no e 110 sì.
Se ancora non bastasse questo clamoroso
scivolone, ecco la “spiegazione” del deputato Antonio Felipe: «non si può
affrontare la vita umana in funzione della sua utilità, degli interessi
economici e di discutibili modelli di dignità sociale».
In pratica niente di diverso dai dettami della
chiesa cristiana cattolica apostolica romana, che evidentemente rappresenta il
modello di società a cui i dirigenti del Partito Comunista Portoghese intendono
ispirarsi.
A nulla può valere la precisazione secondo la
quale «continueremo a batterci per il diritto di tutti di rifiutarsi a pratiche
mediche che prolunghino artificialmente la vita»: la pratica ha dimostrato che
queste sono soltanto parole, smentite dalla prova dei fatti.
Bosio (Al), 09 giugno 2018
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