A Balocco Marchionne ha parlato agli azionisti e ai possibili acquirenti di FCA. Ha detto loro che le cose vanno bene, che non ci sono più debiti, che ci sarà una montagna di soldi di investimenti, che il futuro è l’auto elettrica, che in Italia si produrranno solo auto di lusso. Una montagna di chiacchiere generiche su cose che la FCA farà forse per il 2022, tra quattro anni. Per ora non c’è niente.
Ai sindacalisti che hanno mendicato in questi anni un “piano industriale” e a noi che gli siamo andati dietro, questa è la risposta. Altro che potenziamento del polo logistico di Nola.
L’unica cosa sicura oggi è che per gli operai ci saranno anni di cassa integrazione e forse altri contratti di solidarietà. Questa è la realtà. Neanche una bella bugia, neanche una promessa per tenerci tranquilli.
Marchionne va sul sicuro. Non contiamo niente e non ha paura di noi. La maggior parte dei
sindacalisti è sul suo libro paga. Quelli che non paga direttamente non gli danno fastidio. Gli operai combattivi li ha buttati fuori nel corso degli anni. Gli altri li ha tenuti sotto con il ricatto e dividendoli fra loro, fra chi lavorava sempre per quattro soldi e a ritmi impossibili e chi era fuori per buona parte del tempo.
È arrivato alla conclusione che disorganizzati, senza la coscienza di essere una collettività, impotenti per il ricatto della disoccupazione, non facevamo nessuna paura e ci prende a pesci in faccia.
I suoi sindacalisti lo seguono. Le dichiarazioni di FIM, UILM, UGL, FISMIC e l’organizzazione dei quadri sono tutte positive. Ci devono far credere che le chiacchiere di Marchionne siano la verità.
Tutti si apprestano a fare pressioni sul nuovo governo per avere altri ammortizzatori sociali. Nessuno chiama gli operai alla mobilitazione. Abbiamo già perso 4000 euro negli ultimi dieci anni, ne perderemo altrettanti nei prossimi anni se non ci butteranno fuori prima definitivamente.
Quando serviamo per fare montagne di profitti ci spaccano la schiena, quando non serviamo ad arricchire i padroni siamo fuori con la miseria della cassa integrazione. Per i padroni questa è la vita che dobbiamo fare. Loro si abboffano di soldi, di belle case, di belle barche, di belle auto…e noi dobbiamo fare la vita degli schiavi. È arrivato il momento di reagire.
Siamo una classe, non tanti individui divisi e ognuno per sé. Siamo una collettività che se si muove fa paura. Facciamo sentire il peso della massa. Facciamo vedere a questa ammucchiata di figli di papà che si credono padreterni che gli operai quando si muovono sono una forza tremenda.
Alle chiacchiere dei sindacalisti rispondiamo con la richiesta categorica di fare immediatamente un’assemblea per decidere le lotte. Non aspettiamo che Marchionne e i suoi facciano gli ultimi milioni sulla nostra pelle con le ultime Panda e poi se ne vadano con un arrivederci e grazie.
SUBITO DEVE INIZIARE LA MOBILITAZIONE. BASTA CHIACCHIERE.
SI COBAS FCA POMIGLIANO/OPERAI AUTORGANIZZATI FIAT-FCA
L’unica cosa sicura oggi è che per gli operai ci saranno anni di cassa integrazione e forse altri contratti di solidarietà. Questa è la realtà. Neanche una bella bugia, neanche una promessa per tenerci tranquilli.
Marchionne va sul sicuro. Non contiamo niente e non ha paura di noi. La maggior parte dei
sindacalisti è sul suo libro paga. Quelli che non paga direttamente non gli danno fastidio. Gli operai combattivi li ha buttati fuori nel corso degli anni. Gli altri li ha tenuti sotto con il ricatto e dividendoli fra loro, fra chi lavorava sempre per quattro soldi e a ritmi impossibili e chi era fuori per buona parte del tempo.
È arrivato alla conclusione che disorganizzati, senza la coscienza di essere una collettività, impotenti per il ricatto della disoccupazione, non facevamo nessuna paura e ci prende a pesci in faccia.
I suoi sindacalisti lo seguono. Le dichiarazioni di FIM, UILM, UGL, FISMIC e l’organizzazione dei quadri sono tutte positive. Ci devono far credere che le chiacchiere di Marchionne siano la verità.
Tutti si apprestano a fare pressioni sul nuovo governo per avere altri ammortizzatori sociali. Nessuno chiama gli operai alla mobilitazione. Abbiamo già perso 4000 euro negli ultimi dieci anni, ne perderemo altrettanti nei prossimi anni se non ci butteranno fuori prima definitivamente.
Quando serviamo per fare montagne di profitti ci spaccano la schiena, quando non serviamo ad arricchire i padroni siamo fuori con la miseria della cassa integrazione. Per i padroni questa è la vita che dobbiamo fare. Loro si abboffano di soldi, di belle case, di belle barche, di belle auto…e noi dobbiamo fare la vita degli schiavi. È arrivato il momento di reagire.
Siamo una classe, non tanti individui divisi e ognuno per sé. Siamo una collettività che se si muove fa paura. Facciamo sentire il peso della massa. Facciamo vedere a questa ammucchiata di figli di papà che si credono padreterni che gli operai quando si muovono sono una forza tremenda.
Alle chiacchiere dei sindacalisti rispondiamo con la richiesta categorica di fare immediatamente un’assemblea per decidere le lotte. Non aspettiamo che Marchionne e i suoi facciano gli ultimi milioni sulla nostra pelle con le ultime Panda e poi se ne vadano con un arrivederci e grazie.
SUBITO DEVE INIZIARE LA MOBILITAZIONE. BASTA CHIACCHIERE.
SI COBAS FCA POMIGLIANO/OPERAI AUTORGANIZZATI FIAT-FCA
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