4
anni e 8 mesi. Questa la sentenza nei confronti di Moustafa, lavoratore
della logistica iscritto al SI Cobas, in merito ai fatti di Piacenza
dello scorso 10 febbraio.4
anni e 8 mesi. Questa la sentenza nei confronti di Moustafa, lavoratore
della logistica iscritto al SI Cobas, in merito ai fatti di Piacenza
dello scorso 10 febbraio.
Negli scorsi giorni Moustafa
era stato già colpito dalla vendetta dei Carabinieri di Belgioioso che
lo avevano sottratto dalla sua abitazione dove era ai domiciliari.
Una
sentenza pesante che va oltre la singola questione, animata da una
volontà di attacco nei confronti delle lotte operaie e antifasciste
degli scorsi mesi, che vuole fungere da monito per quelle che verranno.
Di
seguito i comunicati di solidarietà a Moustafà scritti da Movimento
Pavia e ControTendenza
Piacenza, a cui aggiungiamo la nostra solidarietà come redazione di Infoaut.
Piacenza, a cui aggiungiamo la nostra solidarietà come redazione di Infoaut.
Pena esemplare per Moustafa: 4 anni e 8 mesi in un processo politico dove tutto è stato giocato sul solco della vendetta.
Oggi
il tribunale di Piacenza ha condannato, con riferimento al corteo
antifascista del 10 febbraio scoroso, Moustafa per resistenza e lesioni,
e a risarcire il comune di Piacenza, costituitosi parte civile, per
50mila euro.
Si è rivalso così lo
stato italiano su un ragazzo ventenne incensurato che quel 10 febbraio
insieme a tutte e tutti si trovava a marciare per le vie di Piacenza per
chiedere che non venisse aperta la sede di Casapound accanto a quella
del Si Cobas, il suo sindacato.
Per
quanto ci riguarda continueremo a lottare al fianco della famiglia di
Moustafa per chiedere una casa e la libertà per Moustafa.
L'antifascismo e l'antirazzismo non si processano, siamo tutte e tutti Moustafa!
Movimento Pavia
Ora Moustafà siamo tutti e tutte noi
Quattro anni e otto mesi, questa la sentenza della borghesia contro l’antirazzismo.
La nostra, invece, è che siete tutti voi i colpevoli.
La nostra, invece, è che siete tutti voi i colpevoli.
Voi
Comune, capace di perdere la gara a “capitale della cultura” a causa
della chiusura di ogni spazio culturale di socialità ma con la faccia
tosta di chiedere a chi ha difeso un minimo di dignità 50’000 euro per
danno di immagine.
Voi istituzioni,
con la vostra finta neutralità fatta di rigore da un lato e tolleranza
verso chi in questi anni ha avvelenato la convivenza civile in città e
nel paese.
Voi rappresentanti dello
stato, così prodighi a interpretare il vento politico e a rendere fatti
le parole del neoministro Salvini. Forti con i deboli al punto di non
volerli far dormire sulle panchine ma sempre e comunque leccapiedi di
chi sta al gradino superiore al vostro.
Voi
sinistroidi sempre pronti a dissociarvi per calcolo di bottega,
incuranti del reale svolgersi degli eventi e di cosa li produce. Buoni
giusto per fare qualche favore alle coop dai banchi del governo prima di
consegnare un’Italia marcita alla peggior destra.
Voi
padronato locale, mandante e beneficiario della repressione contro chi
vi fa sborsare il dovuto che vorreste mettervi in tasca.
Voi
editori dei media locali che, non paghi di dare 20 euro ad articolo a
dei ragazzini, cercate sempre lo scandalismo funzionale ad alzare la
tensione, selezionando pezzi di realtà, ma ben attenti ad evitare di
raccontare una carica avvenuta pochi istanti prima dello scontro e
sempre e comunque a difesa dell’ordine costituito.
A
tutti voi possiamo solo giurare che non esiste repressione capace di
farci demordere, non esiste compagno che sarà lasciato da solo.
Esistono solo l’odio e la rabbia, oggi ancora più di ieri ma, statene certi, meno di quelli che troverete domani.
ControTendenza Piacenza
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