Accade in Europa. Due morti a sfondo razziale in Germania e Francia
In
tre giorni ci sono stati due morti con motivazioni razziste in Germania
e in Francia. A Westbach nel land dell’Assia, un giovane eritreo di 26
anni è stato gravemente ferito a colpi di arma da fuoco in quella che si
presume essere stata un’aggressione razzista. Il fatto è avvenuto nella
zona industriale. L’uomo, è stato colpito all’addome, gli sono stati
sparati contro tre colpi di pistola da un’auto in corsa da un uomo di 55
anni che si è dato alla fuga.
Ma lo sparatore è stato ritrovato morto qualche ora dopo nella sua auto. Gli inquirenti pensano si sia suicidato. “Si tratta di un episodio di xenofobia”, ha dichiarato un
magistrato della Procura generale di Francoforte. L’aggressore, è un tedesco di 26 anni, con legami con ambienti di estrema destra. Nella sua casa sono state rinvenute armi.
In Francia invece l’ombra di un omicidio di stampo razzista si è palesata nell’estate di Rouen. A tre giorni dall’aggressione mortale contro Mamoudou Barry, un trentunenne ricercatore universitario originario della Guinea, il procuratore della cittadina, Pascal Prache, ha annunciato l’apertura di un fascicolo giudiziario, con l’aggravante del movente razzista. Per l’aggressione, è stato fermato il principale sospetto Damien A., identificato grazie alle immagini della videosorveglianza. L’uomo è noto per i suoi problemi psichiatrici. Damien A. è stato fermato e poi ricoverato, in un secondo tempo, per esami medici complementari. I fatti sono avvenuti sabato scorso, poco prima dell’inizio della finalissima di Coppa d’Africa tra Algeria e Senegal. Secondo fonti citate da Le Parisien, Damien A. avrebbe apostrofato Mamoudou Barry e la moglie incontrandoli in strada, all’altezza di una fermata del bus, con frasi razziste.
I due erano bordo della loro auto, sono stati insultati da un uomo che li ha chiamati “sporchi negri“. Mamoudou Barry si sarebbe fermato per ottenere spiegazioni ma è stato picchiato ed è caduto pesantemente sbattendo la nuca.
Ma lo sparatore è stato ritrovato morto qualche ora dopo nella sua auto. Gli inquirenti pensano si sia suicidato. “Si tratta di un episodio di xenofobia”, ha dichiarato un
magistrato della Procura generale di Francoforte. L’aggressore, è un tedesco di 26 anni, con legami con ambienti di estrema destra. Nella sua casa sono state rinvenute armi.
In Francia invece l’ombra di un omicidio di stampo razzista si è palesata nell’estate di Rouen. A tre giorni dall’aggressione mortale contro Mamoudou Barry, un trentunenne ricercatore universitario originario della Guinea, il procuratore della cittadina, Pascal Prache, ha annunciato l’apertura di un fascicolo giudiziario, con l’aggravante del movente razzista. Per l’aggressione, è stato fermato il principale sospetto Damien A., identificato grazie alle immagini della videosorveglianza. L’uomo è noto per i suoi problemi psichiatrici. Damien A. è stato fermato e poi ricoverato, in un secondo tempo, per esami medici complementari. I fatti sono avvenuti sabato scorso, poco prima dell’inizio della finalissima di Coppa d’Africa tra Algeria e Senegal. Secondo fonti citate da Le Parisien, Damien A. avrebbe apostrofato Mamoudou Barry e la moglie incontrandoli in strada, all’altezza di una fermata del bus, con frasi razziste.
I due erano bordo della loro auto, sono stati insultati da un uomo che li ha chiamati “sporchi negri“. Mamoudou Barry si sarebbe fermato per ottenere spiegazioni ma è stato picchiato ed è caduto pesantemente sbattendo la nuca.
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