mercoledì 24 luglio 2019

pc 24 luglio - Massima solidarietà ai compagni anarchici di Firenze colpiti da condanne pesantissime. I neonazi di Casapound non hanno diritto ad alcun risarcimento!

dalla Rete dei collettivi fiorentini

In seguito alla sentenza che solo ieri l'altro ha sancito la condanna di 26 dei 28 compagni sotto processo, la rete dei collettivi fiorentini manda la massima solidarietà a tutti gli imputati, in particolare ai tre anarchici fiorentini, ghespe, giova e paska, che hanno ricevuto condanne pesantissime, fino a nove anni e dieci mesi di carcere.
Siamo e saremo sempre al fianco di chi lotta, di chi è colpito dalla repressione, di chi come gli attivisti condannati combatte il fascismo quotidianamente. Poiché rifiutiamo di tollerare la presenza fascista nelle nostre città e nelle nostre strade, la presenza di chi si nasconde dietro una retorica antisistema ma non è altro che l’ennesimo servo di uno stato che ci vuole divisi e obbedienti.
Durante quest’ultimo processo, 8mila dei 100mila stabiliti come risarcimento sono stati indirizzati a CasaPound, la quale non ha fatto altro che confermare la propria vicinanza a polizia e sistema, sedendo insieme alle forze dell’ordine dopo essersi costituita parte civile, a dispetto della retorica “acab” che il blocco studentesco millanta nei rari volantinaggi davanti alle nostre scuole. Ribadiamo dunque che nelle nostre piazze non vogliamo fascisti e polizia.
Chi ci vuole isolati ci avrà uniti e solidali!

UN LAMPO DI MEMORIA E DI VENDETTA
Nella notte di capodanno 2017, a Firenze, un ordigno artigianale viene ritrovato dalla Digos nella saracinesca della libreria fascista “il Bargello”, legata a Casapound. Intervenuto senza protezioni, e forse ubriaco per i bagordi, un artificiere della polizia se la fa esplodere in faccia, rimanendo seriamente ferito.
Circa un mese dopo scatta l’Operazione Panico, che in due distinte retate vede spiccare misure cautelari contro diversi anarchici e anarchiche, tra le quali alcune detenzioni domiciliari e carcerazioni. Contestualmente vengono anche sgomberate le decennali occupazioni “Villa Panico” e “la Riottosa”.
Oltre che di associazione a delinquere e altri reati minori, i compagni sono accusati a vario titolo di altri due danneggiamenti alla precedente sede della libreria fascista.
Per il “botto di capodanno” tre compagni – Giovanni, Vespertino e Paska – si trovano in carcere da più di un anno anche con l’accusa di tentato omicidio del poliziotto artificiere. Il 22 luglio il tribunale emetterà la sentenza di primo grado.

Non ci interessa sapere se i compagni abbiano effettivamente compiuto quelle azioni. Ci basta conoscere le loro scelte di vita, fatte di rifiuto verso ogni fascismo, razzismo e oppressione, e della società che li produce. Sappiamo che non hanno mai praticato violenza indiscriminata, men che meno verso chi in tasca non ha i soldi o i documenti “adeguati”. Sappiamo che non hanno mai attizzato la guerra fra poveri. Sappiamo anche che verso certe nefandezze questi compagni nutrono un odio giusto e soprattutto conseguente.
Tra convegni di neonazisti sulla famiglia e emigrati fatti morire in mare, tra un Ministro dell’Interno che rivendica alla polizia la licenza di uccidere e Casapound che ne pubblica i libri, i fascisti continuano a picchiare, ammazzare, stuprare o minacciare di farlo (come a Viterbo e a Casal Bruciato). Sono in molti a dire che tira una brutta aria. Chi ce ne metterà al riparo? La Costituzione? I carabinieri? O quegli “antifascisti” di partito che solo adesso riscoprono “bella ciao”, dopo aver aperto i campi di concentramento per immigrati (allora CPT, poi CIE, oggi CPR), riempito le strade di militari, varato un “pacchetto – sicurezza” dietro l’altro, riabilitato i “ragazzi di Salò”, finanziato il governo libico e i suoi lager…?

Ben vengano altri lampi di memoria e di vendetta, a ricordare chi sono i fascisti e che colpirli è giusto.

SOLIDARIETA’ AI PROCESSATI E ALLE PROCESSATE DELL’OPERAZIONE PANICO
LIBERTA’ PER GIOVANNI, PASKA E VESPERTINO

anarchiche e anarchici di Trento e Rovereto

Fonte: roundrobin

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