Paolo Capone nei giorni scorsi ha deferito Giancarlo Favoccia ai probi viri "per salvaguardare il buon nome e l'immagine dell'organizzazione e dei suoi vertici". Il riferimento è probabilmente allo scambio epistolare seguito alla revoca delle deleghe che l'ex numero due dell'organizzazione già guidata da Renata Polvernini attribuisce al suo aver "chiesto conto di come sia utilizzato il patrimonio unitario dell'Ugl"Il caso Centrella-Polverini-Cetica è nelle mani dei giudici, ma l’Ugl non trova pace.
Ai vertici volano ancora gli stracci e le allusioni sul presunto uso improprio del denaro
del sindacato. L’ultima puntata riguarda l’ormai ex vicesegretario e
responsabile dell’organizzazione
dell’ente fresco di revoca delle deleghe. Ora Giancarlo Favoccia è stato anche sospeso cautelativamente da ogni carica e attività sindacale e deferito al collegio dei probiviri dell’organizzazione di destra. La segreteria confederale nei giorni scorsi ha ritenuto la mossa necessaria “per salvaguardare il buon nome e l’immagine dell’organizzazione e dei suoi vertici dalle comunicazioni diffuse da Favoccia” stesso. Il riferimento è probabilmente allo scambio epistolare seguito alla revoca delle deleghe che l’ormai ex vice di Paolo Capone, in una lettera datata 11 luglio 2019 e indirizzata in pratica all’intera organizzazione sindacale, attribuisce al suo aver “chiesto conto di come sia utilizzato il patrimonio unitario dell’Ugl”. In particolare Favoccia punta il dito su forniture esterne, viaggi e spese legali, chiedendo conto della mancata richiesta di autorizzazione per le medesime alla segreteria.Dall’entourage di Capone, che ben conosce la parabola dei suoi predecessori, le accuse di vengono bollate come pretestuose. Dal canto suo Favoccia respinge in toto i sospetti sollevati a suo carico da un’informativa della Guardia di Finanza di oltre 6 anni fa. Nella quale si riferiva di una carta prepagata nella “esclusiva disponibilità” del sindacalista all’epoca a capo della federazione Ugl Igiene Ambientale e di 330.000 euro prelevati fra Napoli, Panarea e Lipari . quasi sempre sono state eseguite operazioni da 250 euro l’una, nella stessa giornata e presso il medesimo sportello”, si legge nelle carte: 16 prelevamenti il 12.07.2011, 19 prelevamenti il 28.12.2011, 4 prelevamenti il 24.08.2012 a Panarea e 8 prelevamenti il 28.08.2012 a Lipari. Riguardo invece al denaro prelevato in piena estate eoliana, “se se ho prelevato mentre stavo in vacanza, dopo ho rimesso tranquillamente tutto a posto, altrimenti mi avrebbero cacciato 7 anni fa”; replica. Nell’informativa si legge anche che “essendo Giovanni Centrella il legale rappresentate del conto movimentato da Favoccia, non può escludersi allo stato un’eventuale correità delle ipotesi distrattive“. Tradotto: l’ex segretario generale non era esente da responsabilità sull’utilizzo dei soldi del sindacato LE DINAMICHE INTERNE DELL’UGL – La nuova composizione della segreteria generale era stata varata nel novembre 2017. Non è dato di capire come mai l’Ugl abbia deciso solo nelle scorse settimane di aprire una nuova indagine interna quando gli eventuali reati sono a rischio prescrizione. Del resto gli attuali vertici, ormai organici alla Lega di Matteo Salvini e maggioranza rispetto alla corrente forzista che da sempre ha avuto la meglio nel sindacato, puntano in alto. Sia Durigon che Capone, infatti, ambiscono a una candidatura a governatore del Lazio, E l’Ugl è un bacino di consensi troppo importante per le ambizioni locali del Carroccio.
dell’ente fresco di revoca delle deleghe. Ora Giancarlo Favoccia è stato anche sospeso cautelativamente da ogni carica e attività sindacale e deferito al collegio dei probiviri dell’organizzazione di destra. La segreteria confederale nei giorni scorsi ha ritenuto la mossa necessaria “per salvaguardare il buon nome e l’immagine dell’organizzazione e dei suoi vertici dalle comunicazioni diffuse da Favoccia” stesso. Il riferimento è probabilmente allo scambio epistolare seguito alla revoca delle deleghe che l’ormai ex vice di Paolo Capone, in una lettera datata 11 luglio 2019 e indirizzata in pratica all’intera organizzazione sindacale, attribuisce al suo aver “chiesto conto di come sia utilizzato il patrimonio unitario dell’Ugl”. In particolare Favoccia punta il dito su forniture esterne, viaggi e spese legali, chiedendo conto della mancata richiesta di autorizzazione per le medesime alla segreteria.Dall’entourage di Capone, che ben conosce la parabola dei suoi predecessori, le accuse di vengono bollate come pretestuose. Dal canto suo Favoccia respinge in toto i sospetti sollevati a suo carico da un’informativa della Guardia di Finanza di oltre 6 anni fa. Nella quale si riferiva di una carta prepagata nella “esclusiva disponibilità” del sindacalista all’epoca a capo della federazione Ugl Igiene Ambientale e di 330.000 euro prelevati fra Napoli, Panarea e Lipari . quasi sempre sono state eseguite operazioni da 250 euro l’una, nella stessa giornata e presso il medesimo sportello”, si legge nelle carte: 16 prelevamenti il 12.07.2011, 19 prelevamenti il 28.12.2011, 4 prelevamenti il 24.08.2012 a Panarea e 8 prelevamenti il 28.08.2012 a Lipari. Riguardo invece al denaro prelevato in piena estate eoliana, “se se ho prelevato mentre stavo in vacanza, dopo ho rimesso tranquillamente tutto a posto, altrimenti mi avrebbero cacciato 7 anni fa”; replica. Nell’informativa si legge anche che “essendo Giovanni Centrella il legale rappresentate del conto movimentato da Favoccia, non può escludersi allo stato un’eventuale correità delle ipotesi distrattive“. Tradotto: l’ex segretario generale non era esente da responsabilità sull’utilizzo dei soldi del sindacato LE DINAMICHE INTERNE DELL’UGL – La nuova composizione della segreteria generale era stata varata nel novembre 2017. Non è dato di capire come mai l’Ugl abbia deciso solo nelle scorse settimane di aprire una nuova indagine interna quando gli eventuali reati sono a rischio prescrizione. Del resto gli attuali vertici, ormai organici alla Lega di Matteo Salvini e maggioranza rispetto alla corrente forzista che da sempre ha avuto la meglio nel sindacato, puntano in alto. Sia Durigon che Capone, infatti, ambiscono a una candidatura a governatore del Lazio, E l’Ugl è un bacino di consensi troppo importante per le ambizioni locali del Carroccio.
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