domenica 21 luglio 2019

pc 21 luglio - ora e sempre NOTAV


Duecento partecipanti al «Campeggio studentesco No Tav», in corso a Venaus fino al 24 luglio, hanno violato ieri sera, sabato 20 luglio, la «zona rossa» attorno al cantiere dell’Alta Velocità, istituita con l’ordinanza interdittiva della Prefettura. Azione dimostrativa terminata con il lancio di pietre e di petardi e un principio di incendio nel bosco.


Percorrendo il sentiero Gallo Romano, i manifestanti, tra cui alcuni attivisti del centro sociale Askatasuna, hanno raggiunto la cancellata metallica allestita per sbarrare gli accessi all’area del cantiere Tav.

Dopo aver ammassato legno e altro materiale infiammabile, hanno dato fuoco alla catasta cercando di sfondare la cancellata metallica utilizzando un grande tronco di legno come ariete.

Subito dopo hanno cercato di aprire un varco con un flessibile elettrico. Respinti con un idrante dalle forze dell’ordine, quindici attivisti, travisati, hanno continuato l’assalto al cantiere lanciando  per circa 10 minuti pietre, petardi, bombe carta e razzi da segnalazione nautica. Gli investigatori della Digos hanno riconosciuto venti militanti antagonisti che saranno denunciati per violazione del provvedimento prefettizio. Alcuni anche per accensioni pericolose. Due dei manifestanti saranno denunciati «per inottemperanza al “foglio di via obbligatorio” dal comune di Giaglione, tra cui una militante catanese e un esponente di Askatasuna».


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