In queste ore
sentiamo le urla di Zaia e Fontana, presidenti di Veneto e Lombardia,
perché il governo, pur avendo già concesso loro moltissimo
sull’autonomia differenziata, non ha ancora dato il via libera agli
insegnanti padani.
Come sempre quando c’è una battaglia della Lega per gli affari e il mercato, contro i diritti
sociali e l’ambiente, il PD si unisce subito ad essa. Non c’è privatizzazione, grande opera, attacco ai diritti del lavoro e allo stato sociale, che non veda il partito democratico alleato con quello di Salvini.
Così anche Bonaccini, presidente PD dell’Emilia Romagna, si è unito alle proteste dei suoi colleghi lamentando il ritardo con cui si decide l’autonomia. E un esponente leghista ha avuto facile gioco a ricordare che tutte le richieste della Lombardia sono state decise dal consiglio regionale all’UNANIMITA’. ....
È bene allora ricordare che in un quadro di spesa pubblica sottoposta ai vincoli dell’austerità UE, accettati dal governo, l’autonomia differenziata distruggerebbe il poco che ancora resta della sicurezza sociale, massacrerebbe tutto il Sud assieme ai poveri del Nord.
Non c’è niente di più liberista e reazionario che affermare l’obbligo per ogni regione di arrangiarsi, mentre si taglia la spesa per la sanità ed i servizi pubblici.
L’autonomia differenziata oggi non è solo la secessione dei ricchi, è una sfacciata ferocia sociale verso i poveri.
stralci da contropiano
Come sempre quando c’è una battaglia della Lega per gli affari e il mercato, contro i diritti
sociali e l’ambiente, il PD si unisce subito ad essa. Non c’è privatizzazione, grande opera, attacco ai diritti del lavoro e allo stato sociale, che non veda il partito democratico alleato con quello di Salvini.
Così anche Bonaccini, presidente PD dell’Emilia Romagna, si è unito alle proteste dei suoi colleghi lamentando il ritardo con cui si decide l’autonomia. E un esponente leghista ha avuto facile gioco a ricordare che tutte le richieste della Lombardia sono state decise dal consiglio regionale all’UNANIMITA’. ....
È bene allora ricordare che in un quadro di spesa pubblica sottoposta ai vincoli dell’austerità UE, accettati dal governo, l’autonomia differenziata distruggerebbe il poco che ancora resta della sicurezza sociale, massacrerebbe tutto il Sud assieme ai poveri del Nord.
Non c’è niente di più liberista e reazionario che affermare l’obbligo per ogni regione di arrangiarsi, mentre si taglia la spesa per la sanità ed i servizi pubblici.
L’autonomia differenziata oggi non è solo la secessione dei ricchi, è una sfacciata ferocia sociale verso i poveri.
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