Ma... NOCIVO E' IL CAPITALE NON LA FABBRICA |
"E' COLPA DEL COLTELLO..."?
Alcune
argomentazioni per la chiusura dell'Ilva che usano alcuni esponenti
delle associazioni ambientalisti, come singoli esponenti dell'area e mobilitazioni per 'Taranto
libera': nociva è la fabbrica in sè, nociva è la produzione stessa
dell'acciaio, le fabbriche sono tout court incompatibili con
l'ambiente, e altre amenità di questo genere, ricordano un passo di
Marx ne Il Capitale Libro I cap. 13° su macchine e industria.
Marx
polemizzando anche ironicamente con coloro che denunciano le macchine
in sè e non il loro uso capitalistico, riferisce l'argomentazione
del celebre scannatore Bili Sikes che in Tribunale, dove veniva
processato per i suoi assassinii, ultimo quello di un commesso
viaggiatore, invitava i giurati a riflettere su dove stava la colpa:
«Signori giurati, è vero che a questo commesso viaggiatore è stata
tagliata la gola. Ma questo fatto non è colpa mia; è colpa del
coltello. E per via di questi
inconvenienti temporanei dovremo
abolire l’uso del coltello? Pensateci bene! Dove andrebbero a
finire agricoltura e artigianato senza coltello? Il coltello non è
forse salutare in chirurgia quanto dotto in anatomia? E inoltre non è
ausilio volenteroso nei lieti desinari? Se abolite il coltello ci
ributterete nella barbarie più profonda».
QUINDI
"E' colpa del coltello"! Non dello "scannatore"!
"E' colpa del coltello"! Non dello "scannatore"!
"E'
colpa della fabbrica, degli impianti, della produzione siderurgica",
o, meglio, della esistenza dell'industria..."! Non del sistema
capitalistico basato sul profitto e sulla distruzione di tutto ciò
che ostacoli il profitto!
Lo scannatore non convinse la giuria. Ma invece i fautori della "chiusura della fabbrica" hanno purtroppo convinto (per ora) buona parte della popolazione di Taranto - benchè non la stragrande maggioranza degli operai e anche settori consistenti delle masse popolari dei quartieri.
Lo scannatore non convinse la giuria. Ma invece i fautori della "chiusura della fabbrica" hanno purtroppo convinto (per ora) buona parte della popolazione di Taranto - benchè non la stragrande maggioranza degli operai e anche settori consistenti delle masse popolari dei quartieri.
(Dal libro "L'Ilva la tempesta perfetta")
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