Femminicidio, Censis: “In un anno uccise 120 donne. Di queste 92 sono state ammazzate dal partner o un familiare”.
L'aumento
dei femminicidi - ogni giorno e spesso anche due al giorno, come in questa settimana - , come degli stupri e delle violenze sessuali contro
le donne trova il suo ambito favorevole e incentivante nella
situazione generale di marcia verso il moderno fascismo, che oggi
trova non solo nella subcultura, nelle concezioni, la sua
manifestazione, ma nella sua ufficiale rappresentazione politica,
istituzionale, col governo Salvini/Di Maio esplicitamente
fascio-razzista, di cui il sessismo è il naturale, inevitabile
prodotto e compagno di strada.
Il
moderno fascismo è l’edificazione a sistema di tutto ciò che è
reazionario, maschilista. In questo
senso le uccisioni delle donne non si fermano. Gli uomini trovano l’humus
adatto, favorevole, che in un certo senso li fa sentire legittimati.
Oggi
le donne sopportano meno, rompono i rapporti, cacciano i fidanzati, i
mariti ecc; le donne si ribellano al concetto “Tu devi essere mia",
di possesso, di proprietà, che c’era anche prima ma che oggi, da
parte delle donne viene messo in discussione, non viene più
accettato. In questo senso i femminicidi
sono delitti fascisti, perchè mossi da una concezione fascista di
attacco ad ogni spinta di ribellione.
Come fascista è la nuova ripresa con una impronta fortemente conservatrice, patriarcale del ruolo della
famiglia (rigidamente composta da una madre-donna e un padre-uomo) e
in essa delle donne - vedi
le dichiarazioni del Min. Fontana, sempre il Ddl di Pillon, il
Convegno sulla famiglia a Verona.
Questo
pone in maniera sempre più chiara e urgente che non ci può essere
difesa dai femminicidi in questo sistema e che occorre sempre più
dovunque un movimento femminista, ma proletario e rivoluzionario che
lavori per il rovesciamento di questo sistema borghese di morte, per una
rivoluzione proletaria in cui le donne siano il cuore determinante per un rovesciamento/cambiamento totale.
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