domenica 28 aprile 2019

pc 28 aprile - MACRON LA "RISPOSTA" AI GILET GIALLI: LE MISURE LE PAGANO GLI OPERAI...

Taglio delle tasse per la classe media, finanziato dai tagli alla spesa pubblica, ma soprattutto... 
facendo lavorare più a lungo gli operai.
Regalo invece ai padroni: niente ripristino della patrimoniale

Dalla stampa - "...aiuti alle pensioni più basse (ma annunciando già una riforma generale del sistema pensionistico), aggiunta di una quota proporzionale alle politiche, soppressione della scuola di amministrazione ENA: queste le principali concessioni annunciate da Emmanuel Macron nella presentazione di quello che ha definito «un nuovo atto della Repubblica» dopo cinque mesi di protesta dei gilet gialli e tre di 'Grande dibattito nazionale'.

RESPINTA LA RICHIESTA DI UNA PATRIMONIALE
Macron non ha accettato né il ripristino della patrimoniale, una delle richieste principali dei gilet gialli, Macron ha negato che si sia trattato da parte sua di «un regalo ai ricchi», «Ho soppresso quella sulla parte di patrimoni investita nell'economia, per incoraggiare gli investimenti. Se non ci sono investimenti, non c'è crescita».
né il cosiddetto RIC, il referendum di iniziativa cittadina, limitandosi a «semplificare le regole» dell'attuale istituto referendario...

«SÌ AL TAGLIO DELLE TASSE, MA LAVOREREMO DI PIÙ»
Le principali concessioni del presidente hanno riguardato il taglio delle tasse «per coloro che lavorano e che sono stati ampiamente spremuti». «Voglio ridurre in modo significativo l'imposta sul reddito". Per finanziare tutto questo, ha aggiunto, «dovremo lavorare di più». 
I francesi devono lavorare di più perchè vivono piùa lungo. Macron pensa soprattutto ad incentivi che allunghino la vita lavorativa.
Sulle pensioni, ritorno all'indicizzazione sull'inflazione dall'anno prossimo per tutte quelle sotto i 2.000 euro e aumento della minima a 1.000 euro. 
Sul piano istituzionale, apertura del presidente all'introduzione di una quota di proporzionale nelle elezioni politiche per l'Assemblea nazionale. E per la formazione del ceto dirigente, ha confermato della soppressione dell'ENA, la tradizionale fucina degli alti funzionari dello Stato: con l'obiettivo, ha sottolineato, «di creare qualcosa di meglio».

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