Questa
notte abbiamo voluto denunciare con un grande manifesto nei luoghi di
via Corelli quello che sta avvenendo – lì e altrove – nella
nostra città e nel nostro Paese.
Lontano
dalle luci del centro procedono i lavori per la costruzione di un
luogo di reclusione per persone innocenti. Il CPR (Centro di
Permanenza per il Rimpatrio), un lager che sta prendendo forma nel
silenzio e nell’indifferenza dei più, è però anche la metafora
del nostro Paese ai tempi del “decreto sicurezza”. I ministri
dell’attuale governo Lega-M5S stanno erigendo muri – fisici,
giuridici e mentali – che violano i diritti, incitano all’odio e
propongono segregazione e repressione come metodo e pretesto di
governo. Mentre Matteo
Salvini si
dà un gran da fare a costruire muri, Luigi
Di Maio lo
assiste da bravo manovale, e Danilo
Toninelli sonnecchia.
A vigilare sul cantiere, il precedente ministro dell’Interno Marco
Minniti (che nel 2017 ha previsto l’istituzione di un CPR per
Regione), il quale assiste alla messa in pratica del suo piano con
l’utilizzo dei suoi attrezzi. Per realizzare il proprio progetto di
governo razzista, Matteo Salvini ha infatti applicato, perfezionato e
portato all’estremo istituti della legge Minniti Orlando e del
decreto Minniti sulla sicurezza e il decoro urbano, pietre d’angolo
di tutto l’impianto. Ma quel muro, quei muri, sono un crimine e una
vergogna per il nostro Paese: non possono essere lasciati in piedi.
Per questa staffetta di irresponsabili “lavori in corso”, di
governo in governo, culminati con l’attuale aberrante cantiere
della paura e dell’odio, non vi scuseremo mai per il disagio.
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