Contestazione a Bergamo al primo maggio istituzionale
confederale.
confederale.
Primo maggio a Bergamo rosso proletario internazionalista, contro Salvini, il governo fascio razzista, l’Europa dei padroni e i loro servi confederali, per una nuova resistenza.
Solidarietà a Lavinia la coraggiosa maestra antifascista.
Al corteo istituzionale del 1 maggio a Bergamo, una passerella dell’apparato confederale con in prima fila i burocrati sia in carica che pensionati, con il codazzo di delegati ubbidienti sempre pronti a ratificare accordi filoaziendali calati dall’alto, per un sindacato che non perde occasione di mettere in mostra i rapporti sempre più organici con Confindustria e che esprime e rivendica il fascismo sindacale del monopolio della rappresentanza attraverso gli accordi con Confindustria,
si è fatta sentire la voce proletaria degli operai, degli immigrati nuovi schiavi nelle cooperative logistiche, delle combattive maestre precarie autorganizzate, che hanno portato nel corteo le lotte di tutti i giorni, che hanno gridato la denuncia di questo governo fascio populista al servizio dei padroni, il peggiore di sempre, contro Salvini, contro il decreto sicurezza razzista e repressivo verso chi lotta, contro le politiche sul lavoro fino alla devastazione della scuola pubblica.
Un governo solo da rovesciare, con una mobilitazione dei lavoratori e popolare, fino allo sciopero generale.
Una denuncia che è diventata contestazione viva e diretta all’oratore ufficiale confederale, alle sue ignobili e ipocrite parole spese sul palco in favore della sicurezza al lavoro quando in fabbrica si muore di precariato, di produttività gestita e sostenuta da infami accordi sindacali confederali che sostengono l’aumento dei ritmi a discapito della formazione e della manutenzione. Si muore dello sfruttamento per quel profitto che loro esaltano in ogni intesa con i padroni.
Un comizio che abbiamo voluto contestare fino alla fine, perché uno dei problemi per i lavoratori è fare i conti con i sindacati confederali, opponendo all’Europa unita dei padroni, cavallo di battaglia confederale, dove i lavoratori si devono piegare e schierare a sostegno delle ‘nostre imprese’ per battere la concorrenza in una guerra contro altri lavoratori, l’internazionalismo proletario, l’unità tra i lavoratori e i popoli oppressi di tutto il mondo, contro tutti i padroni.
Rivendicando una scuola pubblica e antifascista, dedicando questo primo maggio a Lavinia, la coraggiosa maestra antifascista che si è vista respinto l’appello dal tribunale di Torino contro il licenziamento seguito alla sua partecipazione ad una manifestazione antifascista, alla sua rabbia urlata in faccia ai poliziotti che difendevano i fascisti di Casa Pound.
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