.I decessi registrati dall’Inail nel 2018 sono 1.133 (786 in occasione di lavoro), per cui ogni mille eventi di infortunio, 1,8 hanno comportato la morte del lavoratore. Il rischio di morte coinvolge soprattutto uomini over 54, con una percentuale in crescita per quanto riguarda cittadini di origine straniera (+6,7 per cento rispetto al 2017) e giovani (+5 per cento). Su questo fronte, spiega l’indagine, “hanno inciso molto gli eventi verificatisi nell’agosto 2018, fra cui il crollo del Ponte Morandi a Genova“. Nel biennio 2017-2018 l’incidenza di infortuni mortali è massima in agricoltura, costruzioni, industria mineraria, trasporti e magazzinaggio. “Anche se l’attenzione delle imprese sul tema è cresciuta negli ultimi anni, la sicurezza sul lavoro resta una scommessa da vincere al Sud come al Nord”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, commentando gli esiti dell’indagine. “Il taglio del 32 per cento delle tariffe Inail, introdotto dalla legge di bilancio va nella direzione – giusta – di ridurre il cuneo fiscale sulle imprese senza andare a discapito della sicurezza. Ma a questo bisognerebbe aggiungere incentivi e misure che accrescano la prevenzione degli infortuni sul lavoro; ma anche l’ineludibile rivisitazione del Testo Unico con la semplificazione degli oneri burocratici e formali a carico delle piccole e micro aziende, fermo restando le garanzie di sicurezza unite a un adeguato quadro sanzionatorio