venerdì 3 maggio 2019

pc 3 maggio - Nuove azioni offensive da parte dei maoisti indiani

Attacco maoista a Gadchiroli - 16 addetti alla sicurezza uccisi in Maharashtra.
Un totale di 16 addetti alla sicurezza sono stati uccisi in seguito alla detonazione di un IED, ordigni esplosivi improvvisati, effettuata ieri dai Naxaliti (maoisti indiani n.d.t.) nell'area di Maharashtra a Gadchiroli. L'esplosione di mine ad alta intensità è stata eseguita dai Naxaliti contro un veicolo della polizia, che trasportava 16 addetti alla sicurezza, riferisce ANI. L'esplosione è avvenuta sulla strada Kurkheda-Korchi a Gadchiroli quando una squadra dei commando del C-60, un'unità anti-Naxalita, stava pattugliando l'area. L'attacco è avvenuto un giorno dopo che i  Naxaliti hanno bruciato circa 36 veicoli della polizia martedì notte. Un intenso scambio di fuoco è in corso tra la polizia e i naxaliti nel sito dell'esplosione a Gadchiroli, nel Maharashtra.

Un altro attacco all'Essar Pipeline presumibilmente condotto dal PCI (Maoista)
Mercoledì 23, aprile il PCI (Maoista) avrebbe attaccato il gasdotto di Essar, che trasporta il ferro verso la fabbrica di acciaio di Essar.
Gli assalitori hanno distrutto il gasdotto vicino al villaggio di Digha Janbai nel distretto di Malkangiri
in Odisha, vicino al confine Odisha-Andra-Pradresh. La fornitura di  ferro all'impianto è stata completamente interrotta, la produzione si è dovuta fermare.
Un incidente simile è già avvenuto il 21 gennaio, vicino a Digha Janbai, quando un gruppo di aggressori ha distrutto la pipeline con arpioni e seghe a mano. Il ferro stava filtrando sui terreni agricoli, distruggendo i raccolti dei contadini del villaggio.
Il PCI (Maoista) ha emesso una dichiarazione affermando che non era la loro azione. Secondo quanto riferito, il gasdotto sarebbe già stato danneggiato e la società Essar avrebbe dovuto risarcire gli agricoltori del villaggio che avevano perso il raccolto.
Il gasdotto di Essar è una conduttura per la fornitura di liquami di ferro e minerali. Trasporta tra le 20.000 e le 22.000 tonnellate di minerale di ferro al giorno dalle miniere di Bailadila a Dantewada, Chhattisgarh oltre 273 chilometri dallo stabilimento di Essar, che ha una capacità annua di 8 milioni di tonnellate di minerale di ferro. È una delle più grandi aziende in India e, come la maggior parte dell'industria indiana, è controllata dagli imperialisti.
I siti minerari portati avanti dalle grandi imprese sono un obiettivo importante per il PCI (maoista). Il terreno su cui sono costruiti i siti minerari è stato in molti casi derubato ai contadini poveri e ai nativi indiani: gli adivasi. Queste persone vengono cacciate con la forza dalla loro terra e messe in campi. L'India ha uno dei più grandi numeri di "sfollati interni" in relazione alla popolazione generale.
Gli attacchi agli impianti industriali che appartengono agli imperialisti sono un compito essenziale e giustificato per liberare i popoli dell'India dal giogo dell'imperialismo. E così il PCI (Maoista) ha condotto più di 10 attacchi alle pipeline sin dal suo inizio.
Sulla questione delle conseguenze ambientali vorremmo citare l'attivista sociale ora detenuto, GN Saibaba.
"... In secondo luogo, un altro motivo importante per cui i minerali non dovrebbero essere estratti è che non solo porteranno allo sfollamento della popolazione, ma sono in aree forestali e montagnose molto fragili, e se fossero sfruttate cio' causerebbe un danno irreparabile per l'ambiente. Significherebbe un massiccio aumento dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale e il subcontinente indiano non si riprenderà mai. Significherebbe un enorme cambiamento per l'intero sub-continente.
Pertanto, a causa di motivi ambientali e per la vita delle persone, non dovrebbero essere sfruttati.

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