domenica 28 aprile 2019

pc 28 aprile - Repressione/decreto sicurezza/legame con i fascisti, facce della stessa medaglia del governo Salvini/DiMaio

Nella sua marcia verso il moderno fascismo, il governo Salvini/Di Maio ha varato leggi liberticide e repressive da un lato e dall'altro si serve dei legami con i neofascisti, a loro volta legati alla criminalità organizzata.
L'attacco repressivo di questo governo è iniziato con il decreto sicurezza nei confronti di immigrati, operai in lotta, occupazioni di case o di edifici abbandonati, è proseguito con lo sgombero dell'Asilo di Torino, con l'arresto di compagni antifascisti (fino ai 5 giovanissimi studenti dei collettivi di Catania), aizzando i fascisti in divisa, visti in azione a Susa, sui pullman dei tifosi atalantini, nei raid nelle scuole, nelle cariche ai cortei e agli operai davanti cancelli della logistica in lotta, arrivando a sparare lacrimogeni sui lavoratori in sciopero alla GLS di Modena.
L'attacco è proseguito ai danni di giornalisti e intellettuali-contro (il governo).

E ancora con la legge sulla legittima difesa passa la legge fascista a difesa della 'proprietà privata' e
dell'industria delle armi, cioè i finanziatori di Salvini.
Così come prosegue l'attacco repressivo con la circolare anti-degrado con cui Salvini, scavalcando il consiglio dei ministri, consente ai prefetti di commissariare i sindaci e di creare Zone rosse, reprimere con il daspo urbano per chi chiede l'elemosina, per i parcheggiatori abusivi, per i militanti dei movimenti, una circolare per contrastare «fenomeni antisociali e di inciviltà` lesivi del “buon vivere” cittadino» a causa del «persistente afflusso di un notevole numero di persone, sovente in condizioni di disagio sociale». Nonostante i reati siano in calo, il governo vuole dalla sua la piccola borghesia perbenista, i bottegai e la ricca borghesia, preoccupati per la "sicurezza" dei propri affari nelle loro città-vetrina, altro che l'interesse del popolo di cui si riempie la bocca!

Ordinanze di questo tipo erano già state messe in campo dal PD al governo delle città di Bologna e Firenze che il governo Lega-5S adesso applica a livello nazionale: del resto, per ammissione dello stesso ex ministro, Minniti, «le politiche di sicurezza si misurano soprattutto con il sentimento percepito dagli italiani». Sulla supposta "percezione" della paura si costruiscono le loro fortune elettorali i movimenti reazionari, il blocco sociale che appoggia il moderno fascismo.
E Salvini oggi continua per andare ancora più lontano, cioè alla conquista del potere politico per fascistizzare lo Stato. «Dove non arrivano i sindaci arriviamo noi», annuncia, facendo assumere la responsabilità al suo governo dell'azione repressiva.
Irregimentare e punire con l'aiuto dei neofascisti.
Attaccare l' antifascismo è l'obiettivo comune del governo Lega-M5S, lo ha ripetuto Salvini alla vigilia del 25 Aprile affermando che a lui "interessa poco il derby fascisti comunisti", ma lo aveva detto anche il padre-padrone del M5S nel sostegno a casa pound perché “alcune delle loro idee sono condivisibili e l’antifascismo è un problema che non mi compete”.
E così arrivano di comune accordo a spalancargli le porte del parlamento, come è accaduto in questi giorni, aggirando le stesse leggi (Scelba/Mancino) che dovrebbero contrastare l’apologia del fascismo e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Come? Attraverso il cambiamento del codice antimafia relativo all’incandidabilità degli esponenti politici che esclude quei reati dal cumulo di pene.
Così come fare il saluto romano nelle commemorazioni non è reato: è diventato «manifestazione del pensiero», secondo la giudice una sentenza del tribunale di Milano, Maria Angela Vita, settima sezione penale che ha assolto dei nazi.
Ancora Milano, dove Lega e destra chiedono al prefetto che i neofascisti di Casapound, Lealtà e Azione e Forza Nuova possano sfilare tranquillamente per le vie della città medaglia d'oro alla Resistenza, della città di Piazzale Loreto, in un corteo per il neofascista Ramelli. I firmatari, tra i quali i vice presidenti di Camera e Senato Fabio Rampelli e Ignazio La Russa, i leghisti Alessandro Morelli e Igor Iezzi (vicinissimi a Matteo Salvini) appoggiano la richiesta avanzata dal comitato di promotori.
E' sempre a Milano, alla vigilia del 25 aprile, dove compare lo striscione degli ultras della Lazio: ‘Onore a Benito Mussolini’. Alcune curve sono in mano a fascisti e criminali, che spesso sono un tutt'uno, per questo bisogna sviluppare anche negli stadi la massima mobilitazione antifascista.
I fatti di Torre Maura nella periferia di Roma rendono visibile chiaramente la tattica del governo fascio-razzista.
I fascisti di Forza Nuova e casa pound aizzano un presidio di residenti del quartiere a cacciare i rom dal quartiere, tutti si scagliano contro, ripresi dalle telecamere e dai telefonini che replicano l'odio razziale di chi, tra i subumani fascio-razzisti, butta a terra persino i panini destinati ai rom gridando; “Pezzi di m… dovete morire di fame”, e Salvini fa l’uomo d’ordine e rilancia: “Pane calpestato per terra e minacce? Fenomeni di intolleranza razziale? Il pane è sacro, ma ho sentito proteste civili dagli abitanti della zona“, e ancora: “Obiettivo è zero campi rom”, e poi il solito mantra razzista: "siamo stufi di sprecare i soldi degli italiani per chi sta tutto il giorno a far niente o, quando va male, ruba".
Tra chi guidava il pogrom antirom di Torre Maura c'è Yari Dall'Ara che ora si trova ai domiciliari con il braccialetto elettronico per rapina, un fascio che aveva guidato altre rivolte contro i centri di accoglienza di Tiburtino III a Roma.
Ma i compagni antifascisti non c'erano a contrastarli, solo un quindicenne si contrappone con coraggio ai neofascisti: "A me non me sta bene che no", “Ve la prendete sempre con le minoranze, nessuno resti indietro”, “l’estrema destra strumentalizza elettoralmente queste proteste”, “si fa leva sulla rabbia della gente”, rivolto a Mauro Antonini, responsabile per il Lazio di casa pound.

Il Comune di Roma a guida 5S cede, dandola vinta ai violenti e ai razzisti, la stessa giunta che straparla di legalità quando c'è da sgomberare centri sociali o luoghi di aggregazione indipendenti  e la Casa Internazionale delle Donne. Casa pound naturalmente non si tocca. Lo dice la Raggi e lo conferma Salvini.

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