“Il decreto Salvini è propaganda che criminalizza il dissenso e l’immigrazione”
Il segretario
nazionale del Silp Cgil, il savonese Daniele Tissone, in audizione alla
Camera: “Scelte che incidono pesantemente sui diritti di libertà. I
poliziotti non sono il braccio armato dell’esecutivo”.
E’ un durissimo
attacco al decreto sicurezza e al suo artefice, il ministro Salvini,
quello che arriva dal rappresentante di migliaia di poliziotti. Daniele
Tissone, savonese e segretario nazionale del Silp Cgil è stat sentito
per un parere come prevede la procedura dalle Commissioni riunite degli
affari costituzionali e Giustizia della Camera dei deputati.
Tissone non è stato tenero e ha affrontato molti temi e in particolare il moltiplicarsi di sanzioni e “costruzioni giuridiche che hanno come presupposto l’insicurezza, percepita e veicolata, in gran
parte, da campagne propagandistiche che instillano le aure, mentre tutte le rilevazioni e i dati oggettivi indicano i vari fenomeni criminali in diminuzione o comunque, non rispondenti all’allarme sociale suscitato”.
Il segretario del Silp ha stigmatizzato intanto la scelta del decreto come strumento scorciatoia: “Con amarezza assistiamo a una falsa quanto sfuggente rappresentazione della realtà in cui, invocando motivazioni di necessità e urgenza inesistenti, al Parlamento viene impedito di affrontare tematiche delicate attraverso la dialettica democratica del procedimento legislativo”.
Tissone non è stato tenero e ha affrontato molti temi e in particolare il moltiplicarsi di sanzioni e “costruzioni giuridiche che hanno come presupposto l’insicurezza, percepita e veicolata, in gran
parte, da campagne propagandistiche che instillano le aure, mentre tutte le rilevazioni e i dati oggettivi indicano i vari fenomeni criminali in diminuzione o comunque, non rispondenti all’allarme sociale suscitato”.
Il segretario del Silp ha stigmatizzato intanto la scelta del decreto come strumento scorciatoia: “Con amarezza assistiamo a una falsa quanto sfuggente rappresentazione della realtà in cui, invocando motivazioni di necessità e urgenza inesistenti, al Parlamento viene impedito di affrontare tematiche delicate attraverso la dialettica democratica del procedimento legislativo”.
E più avanti rispetto
all’introduzione di sequestri e confische nei confronti di navi con a
bordo migranti “è evidente l’intento di non sottoporre al preventivo
vaglio della magistratura, potere indipendente in uno stato di diritto,
atti ablatori di rilevante portata ed aventi riflessi di natura
internazionale e, a cascata, ripercussioni diplomatiche”.
Secondo Tissone : “Si
assiste a una escalation della criminalizzazione delle condotte che è
iniziata dall’immigrazione, dalle frontiere, ed è giunta alle riunioni
in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero nelle piazze cuore del
paese e luoghi dove i cittadini esprimono opinioni”.
Infine il timore principale: “Questo peggiorato clima di relazioni sociali, che vede nella sola repressione di condotte ritenute devianti o comunque difformi ed in contrasto con il pensiero e i desiderata di chi governa, rischia di portare alla strumentalizzazione delle forze dell’ordine, viste come braccio armato e violento dell’esecutivo del momento, quasi a voler far tornare indietro di quarant’anni la storia. Il Silp si oppone a questo snaturamento della funzione democratica di tutela di tutte le persone e della civile convivenza”.
Infine il timore principale: “Questo peggiorato clima di relazioni sociali, che vede nella sola repressione di condotte ritenute devianti o comunque difformi ed in contrasto con il pensiero e i desiderata di chi governa, rischia di portare alla strumentalizzazione delle forze dell’ordine, viste come braccio armato e violento dell’esecutivo del momento, quasi a voler far tornare indietro di quarant’anni la storia. Il Silp si oppone a questo snaturamento della funzione democratica di tutela di tutte le persone e della civile convivenza”.
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