lunedì 8 luglio 2019

pc 8 luglio - Proletari comunisti e antifascismo

Da una nota interna

Sull’antifascismo 

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la situazione è più articolata. Esiste il contrasto ai fascisti quando fomentano il fascismo nei quartieri, quando fanno raduni, aprono sedi, fanno aggressioni, ecc., su cui non ci sono cose nuove da dire se non da agire e sviluppare una politica di fronte, perché qui effettivamente senza il fronte non possiamo fare nulla e quindi su ogni cosa noi dobbiamo proporre innanzitutto il fronte, che è un fronte di azione, che punta a fare azioni nelle forme condivise dagli altri del fronte.

2
Nel campo avverso c’è la decisione di Casapound di sciogliersi come partito e lista elettorale.
Questo vuol dire che ormai Salvini ne ha raccolto la rappresentanza e quindi vedremo gli esponenti di Casapound sempre più interni al partito di Salvini, e quindi non si può separare la lotta contro Casapound dalla lotta contro Salvini. L’altro elemento è il possibile passaggio che si cela: l'attività coperta di Casapound, e quindi dobbiamo prevedere una possibile nuova fase di strategia della tensione e di aggressioni di stampo omicida.
Quanto questo riguardi solo CasaPound o l’intero arcipelago fascista, non è dato sapere.
Questo si lega dialetticamente a quello che avviene nel nostro campo. 
C’è l’importante scesa in campo dell’Anpi e dell’antifascismo democratico borghese per la messa fuori legge e lo scioglimento di CP e FDN e raggruppamenti fascisti. Noi siamo ovviamente d’accordo ed è una nostra parola d’ordine, ma noi dobbiamo portare in questo movimento due approfondimenti e caratteri:
1- smascherare il governo, la presidenza della Repubblica, pezzi di Magistratura e delle Istituzioni che non vogliono procedere a questa messa fuori legge. La eventuale messa fuori legge in qualche forma è un’azione tardiva che dimostra l’impotenza dello Stato borghese di reprimere le forze fasciste e la riorganizzazione del partito fascista;
2 – contrastare l’emergere nel seno della grande borghesia di una tendenza  che in realtà vuole mettere fuori legge l’antifascismo, e che a capo di questa tendenza non ci sono solo le tradizionali forze reazionarie che fanno parte del raggruppamento di Berlusconi e dei suoi organi di stampa, televisione, ma in prima persona il Corriere della sera, che in alcuni editoriali sostiene che non c’è un pericolo fascista e che in Italia se questo pericolo permane in qualche forma dipende dall’antifascismo, dal ruolo storico del partito comunista, dall’antifascismo militante, dall’onda lunga post Resistenza, con i quali bisogna farla finita.
Per questo è necessario per noi partecipare alla campagna per la messa fuorilegge dei raggruppamenti fascisti portando la posizione di denuncia di Salvini, Pres. della Repubblica, pezzi di Istituzioni, ecc. e chiamando le forze impegnate per la messa fuori legge dei fasci a combattere ogni  nuova veste della campagna reazionaria come quella lanciata dal CdS.
Sia l’antifascismo che l’antirazzismo ci mostrano non solo qual’è la nostra posizione ma anche il tipo di compagni e compagne di cui abbiamo bisogno per condurre e tradurre questa posizione, e anche il tipo di compagni che dobbiamo aggregare, per farla con un numero di compagni maggiore, e con forze più adeguate.

proletari comunisti/PCm Italia
luglio 2019

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