Si indaga per omicidio colposo sulla morte del bengalese al centro di permanenza di Torino
Disposta l'autopsia. Stasera nuove proteste all'esterno, piccoli roghi dentro
Sarà l'autopsia,
che probabilmente si eseguirà domani, a fare chiarezza sul decesso di
Faisal Hossain, 32 anni, cittadino del Bangladesh in attesa di
espulsione, trovato morto ieri mattina in una camera del Centro di
permanenza e rimpatrio di Torino. Secondo un primo esame del medico
legale l'uomo - che era stato messo in isolamento a causa di alcuni
dissidi con gli altri ospiti - è morto per cause naturali ma il pm Enzo
Bucarelli, che coordina le indagini della squadra mobile di Torino, ha
aperto un fascicolo per omicidio colposo. Svolta che non ha però frenato
le proteste. Stasera, come ieri, ci sono stati piccoli incendi
appiccati all'interno della struttura di corso Brunelleschi dai migranti
in attesa di espulsione. E all'esterno meno di un centinaio di
anarchici e antagonisti hanno inscenato una protesta sotto gli occhi
della polizia. Urla e slogan contro le divise ma senza che ci siano
stati momenti di tensione.
Ora si aspetta che l'autopsia sul giovane birmano consenta di far fare luce sulle sue condizioni di salute: era stato rinchiuso nel centro a febbraio e per questo saranno esaminate le sue cartelle cliniche. Ma si dovrà anche stabilire l'ora del decesso per confrontarla con la richiesta di aiuto arrivata dal compagno di stanza, per capire se vi siano stati ritardi nei soccorsi.
Ora si aspetta che l'autopsia sul giovane birmano consenta di far fare luce sulle sue condizioni di salute: era stato rinchiuso nel centro a febbraio e per questo saranno esaminate le sue cartelle cliniche. Ma si dovrà anche stabilire l'ora del decesso per confrontarla con la richiesta di aiuto arrivata dal compagno di stanza, per capire se vi siano stati ritardi nei soccorsi.
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