giovedì 11 luglio 2019

pc 11 luglio - I "POVERI FINANZIERI CHE POTEVANO MORIRE PER LA SEA WATCH" SONO DELLE CAROGNE CHE VORREBBERO LORO SOLO UCCIDERE I MIGRANTI E CHI LI SALVA

La redazione di The Vision ha avuto accesso ai post del più importante gruppo Facebook frequentato dai militari della Guardia di Finanza. Un gruppo privato che conta oltre 16mila membri fondato da Alessandro Capace, un sottufficiale della GDF 

Sul caso di Carola Rackete e della Sea Watch 3... Uno degli aspetti più inquietanti del gruppo Facebook dei finanzieri è il modo in cui la violenza fisica, veicolata attraverso le armi da fuoco, viene considerata come la risposta a tutto.
I membri inveiscono contro i “colleghi” che non hanno fatto fuoco contro l’imbarcazione e chi stava dentro e chiedono ai prossimi che si troveranno di fronte a una ONG di “sparare”.
Ma il finanziere non è l’unico a suggerire questa opzione per risolvere il problema Carola e PD. I commenti si dividono tra una frangia più estrema, che chiede di uccidere lei e i parlamentari del PD, e una più pacata e ragionevole, che pensa sia giusto uccidere solo i politici del PD.
Non mancano gli insulti sessisti o addirittura le velate minacce di stupro. Come il caso di un “basco verde” della GDF, un reparto élite che si occupa principalmente di lotta al terrorismo. 
Un altro post, invece, dedicato all’arrivo a bordo dei parlamentari di +Europa, PD e Sinistra Italiana, riceve commenti in cui i membri de “Il finanziere” si lamentano che i colleghi a bordo non li abbiano buttati tutti a mare con un “blocchetto di cemento”. Lo stesso stile di comunicazione che usa la mafia per le esecuzioni nei film.
In questo commento, un membro scrive un lungo e inquietante messaggio in cui Carola Rackete viene personalmente minacciata. 
Questo utente iscritto al gruppo parla invece di piazzare una “bomba” per uccidere tutti. Donne e bambini migranti a bordo, i parlamentari, la capitana Rackete. Una strage. Alla fine non manca un’inquietante chiamata a “indossare le armi”. Lo spettro del colpo di Stato viene spesso richiamato nei commenti dei finanzieri.

Il golpe viene richiesto a gran voce dopo la notizia della scarcerazione di Carola Rackete da parte del GIP di Agrigento. Altri membri iscritti chiedono infatti ai colleghi di non fare più da scorta a “politici e magistrati”.

Una notizia di più di un anno fa sulla marina militare del Marocco, che ha sparato ferendo diverse persone a bordo e uccidendone anche una, in questo gruppo viene salutata come una grande conquista di civiltà. Un utente non manca di mostrare addirittura gelosia, chiedendo “almeno lì possono sparare a chi si offre di dare solidarietà?”
Questa idea di dover fisicamente eliminare la minaccia straniera ritorna anche dopo che nel gruppo viene postato un articolo su un finanziere, che sarebbe stato morso da un nigeriano durante un controllo. La soluzione? Torture e sparare.
L’autore di questo commento, che esorta all’uso delle manganellate e ricorda i bei tempi del peperoncino (per i distratti a casa si tratterebbe di tortura) è un maresciallo capo della GDF in congedo che risulta essere stato insignito del “cavaliere ordine al merito della Repubblica Italiana” nel 2004...

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