Noi appoggiamo ogni iniziativa contro Salvini e il governo fascio/razzista-populista Lega/M5Stelle
Documento di solidarietà alle Ong del Senato Accademico
L'Università di
Torino si schiera contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini e al
fianco delle Ong che salvano migranti nel Mediterraneo. Il senato
accademico dell'ateneo torinese ha infatti approvato un testo in cui si
“esprime piena solidarietà agli equipaggi delle navi Sea Watch, a
Mediterranea - Saving Humans e a tutte le navi della società civile che
da anni nel Mediterraneo svolgono un prezioso lavoro di monitoraggio e
tutela dei diritti e del diritto”. Nel testo approvato dal consiglio che
riunisce rappresentanti di docenti, studenti e tecnici di Unito si ricorda “come il salvataggio di naufraghi sia un dovere non solo morale, ma giuridico, e che ogni evento di soccorso si può dichiarare concluso, secondo quanto stabilito dalle Convenzioni internazionali in materia, solo quando tutte le persone salvate sono portate in un luogo in cui la loro vita e la loro sicurezza non sono più a rischio”.
E ripercorrendo la tormentata vicenda della Sea Watch 3” ha preso le difese della capitana della nave, Carola Rackete: “L'unico porto offerto è stato quello di Tripoli, la capitale di un paese in guerra dove l’Onu ha dichiarato che ogni giorno si consumano “indicibili orrori” ai danni delle persone migranti – si legge nella mozione - Non riconducendo in Libia i naufraghi soccorsi, la capitana della nave ha semplicemente rispettato il divieto di refoulement, oltre che i principi più elementari di etica e umanità. A quel punto, nel rispetto del diritto internazionale e, segnatamente, della Convenzione di Amburgo, si è diretta verso l’isola di Lampedusa, porto sicuro, che consentiva una ragionevole deviazione di rotta”.
riunisce rappresentanti di docenti, studenti e tecnici di Unito si ricorda “come il salvataggio di naufraghi sia un dovere non solo morale, ma giuridico, e che ogni evento di soccorso si può dichiarare concluso, secondo quanto stabilito dalle Convenzioni internazionali in materia, solo quando tutte le persone salvate sono portate in un luogo in cui la loro vita e la loro sicurezza non sono più a rischio”.
E ripercorrendo la tormentata vicenda della Sea Watch 3” ha preso le difese della capitana della nave, Carola Rackete: “L'unico porto offerto è stato quello di Tripoli, la capitale di un paese in guerra dove l’Onu ha dichiarato che ogni giorno si consumano “indicibili orrori” ai danni delle persone migranti – si legge nella mozione - Non riconducendo in Libia i naufraghi soccorsi, la capitana della nave ha semplicemente rispettato il divieto di refoulement, oltre che i principi più elementari di etica e umanità. A quel punto, nel rispetto del diritto internazionale e, segnatamente, della Convenzione di Amburgo, si è diretta verso l’isola di Lampedusa, porto sicuro, che consentiva una ragionevole deviazione di rotta”.
Poi l'attacco,
indiretto, al vicepremier leghista Salvini: “Appare evidente che sulla
pelle dei migranti si stia giocando una prova di forza politica che ha
già dimostrato di non rispettare le norme di diritto internazionale in
materia, evidenza del tutto rafforzata da quanto deciso dal giudice di
Agrigento che ha dichiarato come il decreto sicurezza-bis, emanato
proprio per limitare le attività delle Ong, non sia ad esse applicabile –
dicono gli accademici - Alla luce di tutto questo, l’Università di
Torino esprime grave preoccupazione per il clima di ostilità crescente
contro le organizzazioni che si occupano del soccorso in mare, e si
augura che sarà presto possibile tornare a discutere con ragionevolezza e
umanità del tema delle migrazioni, analizzando tutte le cause che
muovono i flussi migratori e smettendo di criminalizzare il salvataggio
di vite umane. In questo senso crediamo che le università abbiano una
responsabilità verso la società tutta nel combattere il clima di odio
imperante mettendo al servizio della società tutti gli strumenti di
studio e di accoglienza possibili”.
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