mercoledì 10 luglio 2019

pc 10 luglio - Nel pantano libico la guerra tra bande in corso è guerra interimperialista per interposta persona - Macron preso con il sorcio in bocca

Libia. Grossa rogna per Macròn. I missili trovati erano dei commandos francesi. Ma l'imperialismo italiano fornisce anch'esso armi alla fazione guidata da Serraj, con Salvini in prima fila.


Alcuni missili in dotazione alle forze armate francesi sono stati scoperti in una base delle milizie del gen. Haftar in Libia. Lo scrive oggi il sito di Radio France e il governo francese ha confermato la notizia questa mattina.
A giugno in un deposito di armi della milizia di Haftar, erano stati trovati 4 missili anti-tank “Javelin” di fabbricazione statunitense.
I missili, prima accollati agli Emirati Arabi Uniti, in realtà erano stati venduti alla Francia dagli Stati Uniti. “Un possibile trasferimento di armi sarebbe una violazione dell’accordo
di vendita con gli Stati Uniti e l’embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite”, riferisce il New York Times che ha rivelato la scomodissima vicenda.
Questi missili appartengono effettivamente alle forze armate francesi, che li hanno acquistati negli Stati Uniti. Lo abbiamo confermato ai nostri partner americani”, ha affermato oggi il ministero della Difesa francese, specificando che queste armi erano destinate a “l’auto-protezione di un distaccamento francese schierato in Libia per scopi di intelligence anti-terrorismo”.
Insomma in Libia ci sono distaccamenti militari francesi e gli armamenti in loro dotazione sono finiti nella mani dei miliziani del gen.Haftar...
I “Javelin” sono missili anti-tank molto sofisticati, prodotti insieme da Raytheon e Lockheed-Martin: costano 170 mila dollari ad esemplare. Il Javelin viene guidato sul bersaglio dai suoi sensori e dai sistemi di ricerca delle fonti di calore. I missili sono stati trovati nei loro contenitori, e sui contenitori sono scritti in evidenza il numero del lotto di produzione, il destinatario finale , i nomi dei fabbricanti statunitensi.
Lo scorso 1 luglio, il premier del governo fantoccio di Tripoli, al Serraj, è venuto in Italia dove però ha incontrato solo Salvini. E il premier libico avrebbe chiesto all’Italia forniture di armi per consentire la controffensiva contro Haftar. “Come ha fatto la Turchia, che non ha subito nessuna punizione dall’Onu per la violazione dell’embargo” ha osservato un funzionario della delegazione libica...
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