giovedì 2 febbraio 2017

pc 2 febbraio - Firenze - PRESIDIO SOTTO LA SEDE DI LEONARDO/FINMECCANICA MORETTI DIMETTITI



CONTESTIAMO FINMECCANICA/LEONARDO
CHIEDIAMO CON FORZA LE DIMISSIONI DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO MORETTI,
CONDANNATO A 7 ANNI PER RESPONSABILITÀ' NELLA STRAGE FERROVIARIA DI
VIAREGGIO

BOICOTTIAMO L'ECONOMIA DI GUERRA, CONTRO IL COMMERCIO DI MORTE DELLE
ARMI, CONTRO IL SOSTEGNO POLITICO E MILITARE DELL'ITALIA ALLA TURCHIA
DI
ERDOGAN,

SABATO 4 FEBBRAIO PRESIDIO SOTTO LA SEDE DI LEONARDO/FINMECCANICA DI
CAMPI BISENZIO PER CONTESTARE IL RUOLO CHE QUEST'AZIENDA STATALE E
PUBBLICA SVOLGE NELLE POLITICHE DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE E NON SOLO.

LEONARDO rappresenta oggi la punta più avanzata delle nostre produzioni
belliche, elemento centrale nella definizione delle politiche di guerra
italiane.

Nel 2015 la vendita di ARMI ITALIANE all'estero è TRIPLICATA e sono
aumentate le forniture verso Paesi in guerra. L'aumento per le
autorizzazioni all'esportazione definitiva di armamenti il cui valore
complessivo è salito a 7,9 MILIARDI dai 2,6 miliardi del 2014, è stato
del 200%.

Come si legge nella relazione annuale del parlamento, "i settori più

rappresentativi dell'attività d'esportazione sono stati l'AERONAUTICA,
l'ELICOTTERISTICA, l'ELETTRONICA PER LA DIFESA (avionica, radar,
comunicazioni, apparati di guerra elettronica), la CANTIERISTICA NAVALE
ed i SISTEMI D'ARMA (missili, artiglierie), che hanno visto,
nell'ordine
_Alenia Aermacchi, Agusta Westland, GE AVIO, Selex ES, Elettronica, Oto
Melara, Intermarine, Piaggio Aero Industries, MBDA Italia e Industrie
Bitossi_ ai primi dieci posti per valore contrattuale delle operazioni
autorizzate. LA MAGGIOR PARTE DI QUESTE AZIENDE SONO DI PROPRIETÀ O IN
VARIA MISURA PARTECIPATE DAL GRUPPO FINMECCANICA".

FINMECCANICA, OGGI LEONARDO SPA, HA CONTRIBUITO A DOTARE LA TURCHIA DEL
SUO PRIMO SATELLITE CHE, IN DOTAZIONE ALL'AVIAZIONE DELL'ESERCITO
TURCO,
PERMETTERÀ A QUESTO DI OSSERVARE LA TERRA CON ESTREMA PRECISIONE,
CONCENTRANDOSI EVIDENTEMENTE SULLE ZONE DOVE È IN CORSO IL CONFLITTO
CON LA GUERRIGLIA KURDA, SIA IN TURCHIA CHE IN SIRIA ED IRAQ.

La Turchia è ormai infatti pienamente entrata nel conflitto globale che
agita il Medio Oriente, ed esso si interseca e si sovrappone a quello
in
corso ormai da oltre 30 anni con il movimento di liberazione e
resistenza kurdo rappresentato dal PKK, "colpevole" non soltanto di non
aver ancora piegato la testa nonostante la feroce repressione, ma di
rappresentare ad oggi per l'intera regione un progetto politico
alternativo da parte della sinistra di classe. Mentre le città kurde
sono poste sotto assedio con i coprifuoco, e le zone rurali dove opera
la guerriglia, sono costantemente bombardate e militarizzate attraverso
la costruzione di nuove postazioni da parte dell'esercito e delle forze
speciali di gendarmeria, nel resto del paese migliaia di persone
vengono
arrestate, messe sotto inchiesta e incarcerate, anche e solo
semplicemente per aver osato criticare pubblicamente o sui social media
il sultano, rendendo il paese una prigione a cielo aperto per qualsiasi
tipo di opposizione, anche democratica. La Turchia, parte integrante
della NATO, dopo essere stato tra i principali sostenitori dell'ISIS,
con i quali traffica in petrolio e armi, continua ancora ad oggi a
sostenere molteplici gruppi della galassia jihadista, che utilizza come
vere e proprie milizie di occupazione nel nord della Siria, in funzione
prevalentemente antikurda. Oggi il paese è al 15° posto nella
graduatoria mondiale delle spese militari e gestisce il secondo più
grande esercito NATO.

SECONDO LA BANCA DATI DEL SIPRI _STOCKHOLM INTERNATIONAL PEACE RESEARCH
INSTITUTE_ (_SIPRI_) L'ITALIA È IL SUO TERZO FORNITORE DI ARMI DOPO USA
E SPAGNA, PRINCIPALMENTE TRAMITE FINMECCANICA.

Ma le relazioni di affari e complicità con il regime di Erdogan non si
limitano al settore degli armamenti, sebbene questo sia centrale. Tutta
una serie di imprese multinazionali ed italiane le forniscono in
maniera
crescente tecnologia, know-how ed infrastrutture che contribuiscono al
rafforzamento delle politiche repressive in Turchia, ed in particolare
nel Kurdistan. L'ITALIA DUNQUE FORNISCE AL GOVERNO TURCO I MEZZI PER
CONTINUARE LA SUA MASSICCIA CAMPAGNA DI DISTRUZIONE MILITARE DELLE
CITTÀ ED DEI VILLAGGI KURDI CHE A SEGUITO DELL'ASSEDIO HANNO DICHIARATO
L'AUTONOMIA.

BOICOTTIAMO L'ECONOMIA DI GUERRA, CONTRO IL COMMERCIO DI MORTE DELLE
ARMI, CONTRO IL SOSTEGNO POLITICO E MILITARE DELL'ITALIA ALLA TURCHIA
DI
ERDOGAN,

SABATO 4 FEBBRAIO ALLE ORE 15:00 PRESIDIO SOTTO LA SEDE NAZIONALE DI
LEONARDO/FINMECCANICA - VIALE OFFICINE GALILEO, 1 CAMPI BISENZIO

SABATO 11 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE A MILANO PER:

LA LIBERAZIONE DI OCALAN E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI IN TURCHIA; A
SOSTEGNO DELLA RESISTENZA KURDA; CONTRO LA REPRESSIONE DEL REGIME TURCO
DI ERDOGAN.

_CENTRO POPOLARE AUTOGESTITO FIRENZE SUD, COLLETTIVO POLITICO SCIENZE
POLITICHE, RETE COLLETTIVI FIORENTINI, CANTIERE SOCIALE K100FUEGOS
CAMPI
BISENZIO_

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