Roma,
30 gen. (askanews) - "I nostri numeri oggi parlano chiaro: negli
ultimi tre anni, con un barile in media a 65 dollari, abbiamo
prodotto la stessa cassa operativa del precedente triennio, quando il
prezzo era in media 110 dollari. Sono circa 35 miliardi di dollari.
Certo, dobbiamo molto ai nostri successi esplorativi, ma con
investimenti inferiori del 33% abbiamo registrato la crescita
produttiva più importante nella storia dell'Eni, raggiungendo un
livello di produzione record di 1,85 milioni di barili al giorno".
Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi,
in un'intervista al Corriere Economia...
"la
cura dimagrante c'è stata ma è avvenuta rafforzando i muscoli
dell'Eni. E senza mandare a casa nessuno, cosa che non definirei
proprio banale. L'industria nel suo complesso ha perso in questo
periodo 440 mila persone, noi invece ne abbiamo assunte mille".
Per
l’Eni “l’Italia è la sede di un know-how importantissimo:
tutta la parte di calcolo e i modelli proprietari, tutta la ricerca
scientifica e l’ingegneria sono qui”...
Come
investimento il solo Egitto la supera a causa dello sviluppo del
giacimento di Zohr, ma come spesa globale è il Paese numero uno. Qui
abbiamo il 60% del personale, 5 raffinerie, 8 stabilimenti chimici, 6
centrali elettriche, oltre 100 piattaforme”, sottolinea l’ad...
Siamo
partiti dall’Africa, dove siamo la prima compagnia petrolifera e
siamo presenti in 15 Stati. Il fotovoltaico ci permette di liberare
gas per il mercato interno, oltre che ridurre le emissioni”... In
un futuro remoto l’Eni potrebbe pensare ad altri business, come ad
esempio l’acqua, risorsa che sarà sempre più preziosa? “Come
business futuro sinceramente non credo. Ma in Africa l’energia
rinnovabile fotovoltaica serve spesso per alimentare le pompe che
vengono utilizzate nei pozzi perforati per cercare acqua potabile”.
...A proposito delle
prospettive per l'economia legate alla nuova amministrazione Usa,
l'ad di Eni ha osservato che "come Trump stesso ha ripetutamente
sostenuto la sua politica economica avrà impatto soprattutto sugli
Stati Uniti, in termini di maggiori investimenti interni e lavoro. Se
la focalizzazione sull'interno sarà forte ci saranno ritorni per
tutti i settori economici in generale, non solo per quello
petrolifero...
Secondo
Descalzi inoltre "per l'Europa un riavvicinamento Usa-Russia
sarebbe positivo, viste le nostre relazioni commerciali dirette. Ma
non si può non rilevare che sullo scenario internazionale la Russia,
malgrado le mani legate dalle sanzioni, si sia mossa in modo molto
dinamico".
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