La crisi profondissima del
sistema imperialista e capitalista è come un vortice che raccoglie tutto ciò
che trova sulla sua strada, lo avvolge con la violenza che è insita in questo
sistema e poi lo lascia ricadere concentrandosi in un punto: con le elezioni
recenti in USA possiamo dire che essa si è concentrata nella fetta più marcia della
classe borghese, che in ogni modo cerca di riportare in pieno vigore il sistema
dominante sempre più in putrefazione, questo marciume, questa spazzatura
borghese, oggi al potere, è Trump, il
neo presidente fascio-imperialista, razzista e sessista.
Trump è l’espressione più
avanzata, più arrogante del moderno fascismo in trasformazione che investe i
diversi settori strutturali e sovrastrutturali della società, è l’espressione di
chi usa il potere a suon di becero populismo per attaccare sempre più
pesantemente i diritti e la vita dei più oppressi, dai migranti, alle donne,
alle masse popolari.

Certo Trump ha voluto dare subito
una risposta anche ai settori più
integralisti della chiesa che ne hanno sostenuto l’elezione, ma ciò è solo la
punta di un iceberg perché Trump incarna profondamente l’ideologia e il grado
di inciviltà della borghesia al potere che fa del “moderno medioevo” contro la
maggioranza delle donne una base per conservare l’attuale sistema sociale.
Questa ideologia fascista e
sessista è quella di chi usa e abusa del potere per usare e abusare delle donne
come oggetto di “conquista”, per mostrare la propria potenza di maschio perché “il
potere è maschio”, la considerazione della moglie come donna che deve subire le
sue azioni alla stregua di una prostituta di alto bordo, i “consigli” agli
altri maschi su come si “afferrano” le donne per “conquistarle”, spargendo un
humus nero maschilista che inevitabilmente si diffonde a livello di massa, legittimando
la concezione che le donne in questo sistema devono essere o puttane o mogli, compagne
sottomesse senza alcuna libertà di scelta.
Durante il “giorno dell’inaugurazione”
che sembrava il giorno dell’investitura Trump avanzava come un “imperatore”
circondato dalla corte delle sue donne di famiglia, ma questo più che un’immagine
“rassicurante” è stata una visione impressionate di come l’uomo al potere usi
le donne per rafforzare la sua immagine di potere.
In tal senso, scrivevamo ai tempi
di Berlusconi al governo nel nostro paese, di fatto un caposcuola rispetto a
Trump, oggi di nuovo rinviato a giudizio per la vicenda delle “olgettine”: “…la concezione di Berlusconi e della sua
corte (anche femminile) sulle donne, la considerazione del loro ruolo nella società,
sono di fatto una cartina di tornasole di una casta che, non potendo più
nascondere e mentire, ormai rivendica pubblicamente come “legittima”
espressione di un sentire di massa quel modo di vivere e di concezione…
dichiarando apertamente che la concezione del loro sistema è quella che noi
chiamiamo “moderno medioevo”, quella per cui “Dio, Patria e Famiglia” vale per
gli altri, deve essere imposta anche con la legge alla gente, ma non vale
affatto per sé…”
Con Trump, presidente del paese
imperialista più importante del mondo, più potente attualmente dal punto di
vista militare, è come se si fosse concentrato in questa fase in solo punto ancora
più nero la concezione “degli uomini che odiano le donne” e nella maniera più
marcia e volgare.

MFPR
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