“In un paese imperialista
qualsiasi forma di cavalcamento del nazionalismo economico è di carattere reazionario
e imperialista, qualunque siano le motivazioni addotte.
“Le elezioni americane e il voto
a Trump servono a chiarire ulteriormente anche nel campo della classe operaia,
dei lavoratori, delle masse oppresse, il nesso indissolubile che esiste tra
imperialismo e opportunismo.
“Il voto protezionista a Trump è
della stessa natura del voto Brexit e in generale delle campagna anti-euro in
Europa, sia quando sono portate avanti dall’estrema destra, sia quando sono
sostenute da forze di estrema sinistra…”
Riportiamo alcune domande e interventi di partecipanti alla
presentazione dello Speciale Trump
Intervento
Una considerazione che facevo io
qualche giorno fa, è che mi sembra strano tutto questo silenzio della Cina. Che
sembra quasi molto interessata, anche nell’ambito del calcio a 11 a fare molti
investimenti, figurarsi anche in altri settori dell’economia mondiale. Tempo fa
seguivo un documentario con un servizio, in cui si parlava di una sempre massiccia
presenza della Cina in Africa… Trump fa accordi con la Russia, essendo lui
anche molto amico dei dittatori nel mondo… ecco appunto mi sembra strano questo
silenzio della Cina al momento.
Risposta
La Cina non è stata affatto in
silenzio, perché alle prime affermazioni di Trump la Cina ha risposto
immediatamente, dato che Trump ha parlato di protezionismo e la Cina ha
risposto “sei pazzo”… e qui tutti si sono messi a ridere, perché? Perché la
Cina viene considerata e si definisce comunista, ma è un paese fascista (le
parole - si diceva nel nome della rosa - restano ma la sostanza cambia
completamente), in questo senso viene considerato un paese che dovrebbe essere
protezionista, mentre gli Stati Uniti, da sempre sono un paese aperto, di tipo
neoliberista (così lo definiscono in termini non correttamente scientifici).
Quindi Trump ha scambiato i ruoli, diventando lui protezionista e la Cina
liberista. E’ stata una cosa che aveva del comico. Ma la prima cosa che ha
detto la Cina esplicitamente in uno dei suoi giornali in inglese è
<>,
questo vale ovviamente sia dal punto di vista economico che dal punto di vista
militare.
Intervento
Sta diventando l’antagonista
principale degli Stati Uniti.
Risposta
È l’antagonista principale,
infatti Obama negli anni passati parlò di “Pivot to Asia”, facendo diventare l’Asia,
appunto, il suo punto focale e principale, proprio perché il suo problema è la
Cina. La Cina da un lato ha risposto in quel modo, ma dall’altro ha dato una
risposta eccezionale (dal loro punto di vista) a Davos in Svizzera. In questi
giorni a Davos c’è il World Economic Forum, che prima aveva un significato più
importante ma adesso, vista la posizione di Trump che gli ha mandato un suo
scagnozzo (neanche c’è andato lui), è come se avesse perso un poco del suo
carisma. Però erano presenti molti economisti, nobel, politici, tra cui
l’Italia, e al centro di tutto c’era la Cina. A Davos c’era Xi Jinping in
persona a dire qual è la sua politica economica attualmente, compreso quella
verso l’Africa. Perché in Africa ha già costruito migliaia e migliaia di
chilometri di ferrovie da Gibuti ad Addis Abeba sicuro, per esempio, e migliaia
di chilometri li sta costruendo ancora e ha uno scambio continuo con i
politici.. insomma basta alla fine poco ai politicanti locali, che con pochi
soldi diventano ricchi. E quindi la Cina dice <>, e che
cosa vuole? La Cina ha bisogno di molto terreno innanzi tutto, per produrre
ortaggi, grano, miglio ecc., per risolvere il problema dal punto di vista
alimentare. Sono un miliardo e mezzo, e per fare mangiare un miliardo e mezzo
di persone ci vuole un bel po’ di grano in più. Quindi anche in prospettiva
futura (perché lì ragionano in prospettiva futura), la Cina sta conquistando
l’Africa.
Intervento
Dico, quasi in silenzio lo sta
facendo.
Risposta
Sì [questo fenomeno] è nato in
sordina, ora se ne sono accorti tutti, compreso Renzi che in una riunione
europea ha detto <>. E quindi invitava a sostenere
l’imperialismo italiano a investire in Africa, e il governo italiano ha
tutt’ora un programma che si chiama Africa Compact [Migration Compact].
Intervento
Senza considerare che oltre la
Cina anche l’india credo, è un paese dal tenore di vita variegata e
sfaccettata, anche là con diversi problemi, che però al suo interno, perché è
molto più chiusa della Cina... ma anche li stanno cercando di espandersi,
perché la popolazione è molta. Anche qui dico c’è uno sfogo (nell’emigrazione)
come si diceva.
Risposta
La popolazione è di 1 miliardo e
250 milioni. L’India è un paese che ha un problema interno più pesante della
Cina, perché la quantità di poveri è veramente allucinante. Faccio una
“battuta” che dà il senso delle cose. In Brasile ad una conferenza mondiale sul
capitalismo, un professore indiano doveva fare la sua relazione, e ha
raccontato come aneddoto, nei momenti di “relax” qualcuno ha chiesto <>, lui li ha guardati e ha
detto <>. Quindi per
capire che cos’è la povertà in India non ci basta il paragone con il Brasile. E
per questo l’India ha un problema interno pesantissimo. Però… negli anni basta
pensare che l’india si sta probabilmente comprando l’ILVA di Taranto. Perché
hanno delle potenze di acciaio impressionante. In 1 miliardo e 250 milioni di
abitanti, abbiamo 400 milioni che sopravvivono discretamente e il resto è in
povertà assoluta. Quindi all’interno di questi numeri spaventosi ci trovi di tutto
naturalmente, e quindi un’industria sostenuta dal governo Modi (fascista e Indù
ecc..) che viene sovvenzionata, e quindi si può sviluppare all’estero, si
acquistano industrie … per esempio gli indiani hanno fatto conoscere all’estero
Bollywood… l’industria cinematografica che “ci uscirà dalle orecchie” (perché
stanno invadendo un po’ tutto quanto) è convenzionata dallo stato per
propagandare anche lo stile di vita indiano, e quindi è un fatto oggettivo... Investe
anche nell’industria delle telecomunicazioni, dove credo che anche il Giappone
ha investito molto. Però l’India cerca di conquistare e comprare molti marchi,
ma non è attualmente come la Cina.
Solo un dato ci dirà tutto. La
Cina è attualmente al secondo posto come Prodotto Interno Lordo e hanno solo
d’avanti al primo posto gli Stati Uniti. Se non sbaglio la cifra degli USA si aggira
su 17/18 mila miliardi, la Cina gli sta appresso con circa 13/14 mila miliardi
come PIL, e l’Italia ne ha 2 mila e 200 miliardi e l’India come Italia. Quindi
ci sono paesi con PIL stratosferici e paesi con molto meno. Adesso proviamo a
dividere 2 mila e 200 miliardi in India con una popolazione di 1 miliardo e 250
mila abitanti, quanto viene a persona? Niente! (in Italia lo stesso PIL è
diviso su una popolazione di 60 milioni di abitanti!)
La Cina sta meglio perché se
dividi 14 mila miliardi per 1 miliardo e mezzo già sta un po’ meglio, ma non è
che stanno bene, perché gli stipendi si aggirano intorno a 200 euro e 250 euro,
invece in India siamo a 80 al mese e se in India hai 200 euro al mese come
operaio di fabbrica stai bene. Quindi l’India ha un problema in più, però gioca
in prospettiva (proprio per la popolazione e perché all’interno c’è una guerra
popolare impressionante) gioca un ruolo importante nel mondo, e sono cose che
nessuno dice e non se ne parla da nessuna parte, ma anche per il fatto che non
conosciamo le lingue, perché basterebbe leggere i giornali indiani per renderci
conto. Se uno segue i giornali indiani, si accorge che il governo indiano è
ogni giorno alle prese con questo problema e sta istituendo, per esempio, altri
50 commissariati, per cercare di fermare questa ondata impressionante, e in
India (in questo triangolo che conoscete) quasi tutta la fascia a destra
dall’alto in basso è tutta toccata dalla guerra popolare, loro dicono si aggiri
intorno al coinvolgimento di 400 milioni di persone. Una cosa mai vista; un
partito comunista maoista mai visto… Ma qualcuno parlando potrebbe dire
<>, ma quei partiti non avevano questi numeri. L’attuale
partito in India è il partito che non ha mai avuto nella storia una quantità
così elevata di militanti, e per questo il governo Indiano è preoccupatissimo e
cerca di mettere le zeppe pure su questo. Vediamo che ne farà Trump, se ci mette
mano (da questo punto di vista).
Intervento
Un’altra curiosità che ho: come
Trump potesse chiedere i soldi del muro al Messico.
Risposta
A proposito di questo sapete cosa
ha detto il presidente del Messico a Trump? < >. Perché Trump ha detto, vogliamo il muro ma lo
costruiscono i messicani. Gli ha fatto capire esplicitamente che gli deve fare
la guerra per lui costruire il muro… a proposito di muri: ricordate quando è
stato costruito quello di Israele intorno alla Palestina? Cioè una galera a
cielo aperto… un muro alto 30 metri, senza aperture, tranne quelle dove devono
passare gli operai che dalla Palestina vanno ogni giorno in Israele a lavorare…
a proposito, Israele vive così, fa profitti sfruttando i palestinesi, gli
israeliani sono i privilegiati in questo senso… sono “cittadini israeliani” e
sfruttano i palestinesi in quantità industriali.
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