Ieri una grossa assemblea degli operai della ditta appaltatrice Ina Global Service srl (ex Gruppo F.),
indetta dallo Slai cobas sc, si è tenuta all'interno dello stabilimento “Leonardo” - Finmeccanica.
Il fatto positivo e stata la partecipazione della quasi totalità dei due turni lavorativi, ma soprattutto
la presenza i lavoratori iscritti ad altre sigle sindacali o non iscritti ad alcuna.
Nell'assemblea molti operai sono intervenuti e si è deciso unanimamente di dare un ultimatum all'azienda, che
da tempo non risponde alle richieste di incontro. Entro e non oltre il 15 febbraio l'incontro ci deve essere,
altrimenti si avvierà lo stato di agitazione. Pretendiamo risposte alle problematiche più volte sollevate:
- riconoscimento del terzo livello retributivo ai
lavoratori addetti alle pulizie degli ambienti industriali tuttora al
2°, per superare anche evidenti discriminazioni di livello tra
lavoratori svolgenti le stesse mansioni;
- incremento dell'orario di lavoro - tenuto anche conto della costante richiesta di lavoro straordinario;
- problematiche legate alla sicurezza e indennità relative.
- incremento dell'orario di lavoro - tenuto anche conto della costante richiesta di lavoro straordinario;
- problematiche legate alla sicurezza e indennità relative.
Questa
è anche la risposta dei lavoratori ad una linea aziendale di
discriminazioni, divisione tra i lavoratori, di decisioni unilaterali
per esempio nel riconoscimento dei livelli.
Questo
non può essere accettato, nel male e nel bene, perchè comunque
subordina i lavoratori, individualmente alle decisioni dei padroni.
I
lavoratori contano, è stato detto chiaro dallo Slai cobas in
assemblea, se sono organizzati, se si muovono come classe,
collettivamente.
Nell'assemblea
la vicenda dell'Ina Global service è stata inserita nella più
generale vicenda degli appalti alla “Leonardo”. In questi mesi la
“Leonardo” sta procedendo ad un processo di internalizzazione,
selezione che alla fine vede molti lavoratori messi fuori (vedi
lavoratori della Tecnomessapia), con l'oggettiva complicità delle
direzioni sindacali che in questo gruppo, almeno a livello nazionale
spesso cogestiscono i piani aziendali.
Quindi,
resta centrale in tutto l'appalto la difesa collettiva del posto di
lavoro.
Lo
Slai cobas sc è per un consorzio delle imprese dell'appalto
Leonardo, che permetta ai lavoratori di ottenere uguali condizioni di
lavoro, di salario e soprattutto di imporre alla Leonardo e alle
ditte appaltatrici la difesa dei posti di lavoro (anche quando un
singolo appalto termina) e salvaguardia e applicazione di diritti
contrattuali uguali per tutti i lavoratori. Questa impostazione
permetterebbe di muoversi secondo la logica “se toccano uno toccano
tutti” per sviluppare solidarietà e unità tra i lavoratori che li
renderebbe più forti e garantiti, non subordinati alle singole
aziende.
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